ANCONA - L’emergenza coronavirus ha colpito al nord l’attività del 70% degli artigiani e delle micro e piccole imprese e, se l’allarme persisterà,...
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Sulla base delle segnalazioni provenienti dalle imprese vi sono alcuni settori che registrano marcati effetti negativi sull’attività, con cali di fatturato più pesanti: area benessere, comunicazione, esercizi ricettivi, legno-arredo, moda, riparazione, manutenzione ed installazione di macchinari, ristorazione, trasporto e logistica. In questi settori operano, nelle Marche 16.157 imprese artigiane ( il 41,2% del totale dell’artigianato del territorio pari a 39.192) con quasi 53.000 addetti ( il 45,4% dei 116.493).
Gli effetti dell’emergenza coronavirus, sottolineano tra l'altro in una nota il presidente ed il segretario generale di Confartigianato Graziano Sabbatini e Marco Pierpaoli, sono diffusi in tutti i settori delle piccole imprese: particolarmente pesanti i cali di fatturato mensili previsti dalle imprese interessate dalla domanda turistica, del trasporto persone, dal settore della manifattura di cui si parla poco, dalle aziende della moda e dei servizi. Secondo la rilevazione di Confartigianato, la crisi nelle micro e piccole imprese si manifesta soprattutto con il calo delle vendite, segnalata dal 48% degli intervistati, con la cancellazione di fiere ed eventi (indicata dal 22% degli imprenditori), con la mancata o ritardata consegna di merce al cliente (19% degli imprenditori), la cancellazione degli ordini (18%) e la cancellazione di incontri d’affari (16%). Sul fronte dei fattori produttivi il 32% delle micro e piccole imprese intervistate da Confartigianato segnala la mancata o ritardata fornitura di materie prime, il 19% ha ridotto l’orario di lavoro, il 13% registra ulteriori complessità di natura sanitaria legate ad autorizzazioni e permessi rilasciati dalle Pubbliche amministrazioni, l’11% denuncia disagi nella gestione delle trasferte del personale e il 10% lamenta l’assenza dei dipendenti.
Confartigianato ha lanciato la campagna di comunicazione con manifesti e social “Non lasciamoci influenzare” un invito a tornare alla vita di tutti i giorni , con le necessarie precauzioni, ma tornare dagli artigiani, dai commercianti, dai piccoli imprenditori per acquistare il bello, il buono ed il ben fatto. Un invito a tornare: nei saloni di acconciatura ed estetica con i professionisti del benessere, in pasticceria per un ottimo caffè, nell’officina di fiducia, nelle pizzerie per gustare le specialità, nei bar , nei negozi, nei ristoranti e tanto altro ancora, insomma un invito a sostenere la nostra economia, i nostri territori, per ricominciare a vivere. Confartigianato, sottolineano il Presidente ed il segretario generale di Confartigianato Graziano Sabbatini e Marco Pierpaoli, ribadisce la necessità di riparare i danni provocati da una campagna mediatica per contrastare gli effetti dell’emergenza coronavirus sull’immagine dell’Italia e del Made in Italy. Sono necessari inoltre interventi di sostegno alle esigenze immediate di liquidità di imprese e famiglie e di misure di sospensione degli adempimenti tributari e previdenziali e di ogni altro pagamento, dalle utenze ai mutui, e per i quali sono necessari interventi coerenti con l’incerto sviluppo dell’emergenza e, per questa ragione, non cristallizabili in un arco temporale definito e rigido, altrettanto importante affiancare agli interventi di emergenza un approccio di lungo periodo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico