Coronavirus, artigianato al tappeto, colpito il 70% di imprese micro e piccole. La Cgia lancia "Non facciamoci influenzare", ecco cosa è

Presidente e segretario generale di Confartigianato Marche Graziano Sabbatini e Marco Pierpaoli
ANCONA - L’emergenza coronavirus ha colpito al nord l’attività del 70% degli artigiani e delle micro e piccole imprese e, se l’allarme persisterà,...

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ANCONA - L’emergenza coronavirus ha colpito al nord l’attività del 70% degli artigiani e delle micro e piccole imprese e, se l’allarme persisterà, gli imprenditori prevedono cali del 25% del fatturato di marzo. Sono i principali risultati di un sondaggio condotto negli ultimi quattro giorni da Confartigianato presso i piccoli imprenditori. Il fatto che la locomotiva economica dell’Italia si sia fermata comporterà grandi ripercussioni anche sul nostro territorio.


Sulla base delle segnalazioni provenienti dalle imprese vi sono alcuni settori che registrano marcati effetti negativi sull’attività, con cali di fatturato più pesanti: area benessere, comunicazione, esercizi ricettivi, legno-arredo, moda, riparazione, manutenzione ed installazione di macchinari, ristorazione, trasporto e logistica. In questi settori operano, nelle Marche 16.157 imprese artigiane ( il 41,2% del totale dell’artigianato del territorio pari a 39.192) con quasi 53.000 addetti ( il 45,4% dei 116.493).
Gli effetti dell’emergenza coronavirus, sottolineano tra l'altro in una nota il presidente ed il segretario generale di Confartigianato Graziano Sabbatini e Marco Pierpaoli, sono diffusi in tutti i settori delle piccole imprese: particolarmente pesanti i cali di fatturato mensili previsti dalle imprese interessate dalla domanda turistica, del trasporto persone, dal settore della manifattura di cui si parla poco, dalle aziende della moda e dei servizi. Secondo la rilevazione di Confartigianato, la crisi nelle micro e piccole imprese si manifesta soprattutto con il calo delle vendite, segnalata dal 48% degli intervistati, con la cancellazione di fiere ed eventi (indicata dal 22% degli imprenditori), con la mancata o ritardata consegna di merce al cliente (19% degli imprenditori), la cancellazione degli ordini (18%) e la cancellazione di incontri d’affari (16%). Sul fronte dei fattori produttivi il 32% delle micro e piccole imprese intervistate da Confartigianato segnala la mancata o ritardata fornitura di materie prime, il 19% ha ridotto l’orario di lavoro, il 13% registra ulteriori complessità di natura sanitaria legate ad autorizzazioni e permessi rilasciati dalle Pubbliche amministrazioni, l’11% denuncia disagi nella gestione delle trasferte del personale e il 10% lamenta l’assenza dei dipendenti.


Confartigianato ha lanciato la campagna di comunicazione con manifesti e social “Non lasciamoci influenzare” un invito a tornare alla vita di tutti i giorni , con le necessarie precauzioni, ma tornare dagli artigiani, dai commercianti, dai piccoli imprenditori per acquistare il bello, il buono ed il ben fatto. Un invito a tornare: nei saloni di acconciatura ed estetica con i professionisti del benessere, in pasticceria per un ottimo caffè, nell’officina di fiducia, nelle pizzerie per gustare le specialità, nei bar , nei negozi, nei ristoranti e tanto altro ancora, insomma un invito a sostenere la nostra economia, i nostri territori, per ricominciare a vivere. Confartigianato, sottolineano il Presidente ed il segretario generale di Confartigianato Graziano Sabbatini e Marco Pierpaoli, ribadisce la necessità di riparare i danni provocati da una campagna mediatica per contrastare gli effetti dell’emergenza coronavirus sull’immagine dell’Italia e del Made in Italy. Sono necessari inoltre interventi di sostegno alle esigenze immediate di liquidità di imprese e famiglie e di misure di sospensione degli adempimenti tributari e previdenziali e di ogni altro pagamento, dalle utenze ai mutui, e per i quali sono necessari interventi coerenti con l’incerto sviluppo dell’emergenza e, per questa ragione, non cristallizabili in un arco temporale definito e rigido, altrettanto importante affiancare agli interventi di emergenza un approccio di lungo periodo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico