Allarme Confartigianato: «Molte imprese rischiano di non riaprire più, serve un piano straordinario»

Allarme Confartigianato: «Molte imprese rischiano di non riaprire più, serve un piano straordinario»
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ANCONA - Emergenza Coronavirus, allarme di Confartigianato Marche : «Molte imprese rischiano di non riaprire più, serve un piano straordinario». È necessario agire in fretta. Sono 71.260 le imprese con 171.000 dipendenti, pari al 52,0% del totale imprese e al 53,1% del totale dipendenti, che, sulla base dei dati Istat, nelle Marche operano nei settori sospesi. Poi ci sono quelle attività che, pur potendo restare aperte, hanno momentaneamente chiuso per difficoltà di reperire la strumentazione per lavorare in sicurezza, per la gestione dei flussi di clientela, per riduzione degli ordini, per assenza del personale, per mancanza di materie prime.


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«I drammatici effetti della crisi da Coronavirus – illustra il Segretario di Confartigianato Marche, Giorgio Cippitelli – si inseriscono in un precedente quadro economico regionale già caratterizzato da preoccupanti segnali di debolezza. Stiamo portando concrete e fattive proposte al tavolo di confronto della Regione Marche e abbiamo sin da subito evidenziato la necessità di affrontare la situazione seguendo tre linee. La prima è sicuramente il fattore tempo: le scelte vanno fatte adesso, Subito, la situazione è di una tale gravità che attendere è impensabile. La seconda è che, nello specifico dell’ambito economico, le scelte devo essere di una portata ben maggiore. La terza linea è che le scelte devono ricomprendere tutto, tutti gli ambiti e i settori». «Oggi abbiamo bisogno di un Piano straordinario per salvare e sostenere le imprese -, continua il Presidente di Confartigianato Marche, Giuseppe Mazzarella - il perdurare dell’emergenza Covid-19 sta mettendo in drammatico allarme il futuro di tantissime imprese e dell’economia. Di fronte ad una situazione senza precedenti, bisogna evitare di incappare negli errori del recente passato, come quelli legati al post sisma. Riguardo a questo, affinché ci sia di un reale avvio della ricostruzione, occorre che venga proseguita e rafforzata l’azione di semplificazione normativa. Il progetto, prosegue il presidente di Confartigianato, contempla misure di immediata e urgente applicazione per dare risposte agli imprenditori e limitare le ripercussioni dello stop delle attività. Occorre sottolineare la necessità che tra tutti i Soggetti (Governo, Regione Marche, Università, Associazioni…) ci siano reale e maggiore relazione, collaborazione, sinergia e coordinamento per ottimizzare ed amplificare i positivi effetti delle singole azioni poste e da porre in essere e che devono riguardare in via prioritaria quel 99,4% di piccole e micro imprese che costituisce l’economia regionale. Servono subitoTO soldi veri per la liquidità, possibili finanziamenti a 10 anni per progetti di sviluppo e ripartenza, senza rating o elementi pregiudizievoli, fino a tutto il 2020, sospensione imposte, tasse e tributi di ogni tipo fino a dicembre 2020, poi rateizzazioni a 10 anni. In un Paese che ha dato un reddito di cittadinanza ed altro ancora non può dimenticarne l’economia vera fatta di MPI favorendo ancora una volta le Banche». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico