Confindustria, Ancona e Pesaro ai saluti, ma Papalini strizza già l'occhio a Macerata

Confindustria, Ancona e Pesaro ai saluti, ma Papalini strizza già l'occhio a Macerata
Salutarsi senza nemmeno dirsi addio. Due assemblee contemporanee e separate per ratificare quel che il consiglio generale di Marche Nord ha sostanzialmente già digerito....

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Salutarsi senza nemmeno dirsi addio. Due assemblee contemporanee e separate per ratificare quel che il consiglio generale di Marche Nord ha sostanzialmente già digerito. Finirà così oggi la storia di Marche Nord, l’aggregazione confindustriale delle territoriali di Ancona e Pesaro.

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Tre anni spesi insieme abbastanza male per provare a diventare una base aggregativa più ampia mentre Ascoli e Fermo recuperavano insospettabili equilibri e Macerata sceglieva la via in solitudine. Se non bastavano i problemi delle capitali della cultura (il duello Ascoli-Pesaro) oggi arriverà al capolinea anche lo strappo tra le due principali anime imprenditoriali della regione. Le parole per dire che è un peccato sono tutte terminate, ormai vuote come bottiglie.

 

Assemblee in contemporanea

Poco da dire anche sulle assemblee in contemporanea: a Pesaro si attendono percentuali bulgare sulla decisione di mollare armi e bagagli nella sede di via Filonzi della Baraccola. Forse si è perso anche troppo tempo con chi vuole tenere sempre il pallino. Ad Ancona situazione ribaltata: la ragione è del capoluogo, Pesaro ha preteso di imporre una soluzione troppo vincolante anche se le toccava la presidenza. Insomma, davvero poco da raccogliere se non le cicatrici del rimprovero dei probiviri nazionali che da un mese a questa parte hanno messo tutti in sordina sottolineando la figuraccia fatta fare all’associazione dalle due duellanti. È evidente che il vero accento si sposta su quello che succederà dopo e questo rende molto più interessante il piatto. Inevitabile che la storia non finisca qui. Che Ancona abbia buoni rapporti con Fermo e Ascoli non è notizia di oggi. E che si guardi a un accorpamento a tre è molto più di un’ipotesi. L’aggiornamento risale a qualche giorno prima che scoppiasse il bubbone. C’era anche il nome pronto per la creatura confindustriale che poteva nascere. Quello dell’ambizioso Simone Mariani, presidente di Ascoli-Fermo. Ma se Ancona si muove, Pesaro non è rimasta con le mani in mano. Dopo l’uscita di Guzzini a Macerata per lo scivolone sulle vittime da Covid, il reggente Sauro Grimaldi pare abbia fatto più di qualche chiacchierata con Mauro Papalini, il neoeletto a Marche Nord poi subito dimissionario.

Il primo approccio

E sembra che tra i due ci sia stato buon feeling. Sono attesi sondaggi anche sul fronte anconetano. E così Macerata valuterà se legarsi e con chi. Insomma, finirà stasera la storia di Marche Nord nel senso di Ancona-Pesaro ma le territoriali di Confindustria promettono nuovi aggiornamenti.

 

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Corriere Adriatico