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Casa per i giovani arrivano le agevolazioni per l'acquisto e per i mutui promesse dal premier Mario Draghi. Il governo, con il decreto Sostegni bis che dovrebbe essere varato questa settimana, intende dare una mano agli under 36 a comprare la prima abitazione. Oltre all'accesso facilitato al Fondo di garanzia sui mutui - che
viene rifinanziato - i giovani che acquistano una casa non dovranno nemmeno pagare imposta di registro, ipotecaria, catastale e sostitutiva. Inoltre avranno dimezzati gli oneri notarili. Per gli immobili soggetti a Iva, cioè acquistati dal costruttore, previsto anche un credito di imposta da recuperare attraverso la dichiarazione dei redditi.
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I mutui. I giovani con meno di 36 anni che comprano una prima casa potranno accedere al Fondo di garanzia sui mutui per la prima casa. La bozza del decreto Sostegni bis amplia infatti la platea dei beneficiari della misura (oggi riservata solo agli under 35 con un lavoro atipico). Per molti giovani infatti il problema quando si fa un mutuo per l'acquisto della casa è la quota non coperta dall’ipoteca dell’immobile, che va pagata in anticipo, oppure a sua volta finanziata ma ricorrendo a ulteriori garanzie da parenti. L’obiettivo della misura è quindi evitare che sia dovuto questo anticipo: la garanzia statale permetterà alla banca di erogare una somma pari al 100 per cento del valore dell’abitazione. Un meccanismo di questo tipo esiste già da alcuni anni ed è gestito dalla società pubblica Consap. Il fondo istituito a fine 2013 è stato più volte rifinanziato ma finora l'agevolazione ha avuto una diffusione limitata. Il governo punta quindi a rafforzare questo schema, che al momento fornisce una garanzia fino al 50 per cento, per un importo complessivo del finanziamento che può arrivare a 250 mila euro.
Le imposte. Gli under 36 che acquistano la prima casa non dovranno inoltre pagare l'imposta di registro, ipotecaria, catastale e sostitutiva vedranno dimezzati anche gli onorari notarili. Le agevolazioni non riguardano l'acquisto di abitazioni di prestigio e valgono per gli atti stipulati fino al 31 dicembre 2022.
I risparmi.
L'acquisto da una impresa. In caso invece di acquisto di una prima casa di nuova costruzione da un’impresa, con vendita soggetta a Iva, oltre a sostenere l’imposta di registro (200 euro), quella ipotecaria (200 euro) e quella catastale (200 euro), l'acquirente deve versare l’Iva agevolata al 4% e, in caso di mutuo, l’imposta sostitutiva sul finanziamento (0,25% del valore preso in prestito). Ipotizzando ancora l’acquisto di un immobile di nuova costruzione del valore di 150.000 euro, il giovane dovrebbe quindi sostenere una spesa di 600 euro per le tre imposte (ipotecaria, di registro e catastale), 6.000 euro di Iva agevolata e 300 euro per quella sostitutiva sul mutuo. Con l’esenzione prevista dalla bozza del decreto Sotegni il risparmio sarebbe di 900 euro a cui si aggiungerebbe un credito di imposta di 6.000 euro pari all’Iva sul valore dell’immobile. Il credito, si legge nella bozza del decreto «può essere portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e sulle denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito, ovvero può essere utilizzato in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche dovute in base alla dichiarazione da presentare successivamente alla data dell’acquisto o utilizzato in compensazione». Anche in questo caso ci sarebbe poi da aggiungere il risparmio ottenuto con la riduzione dell’onorario del notaio.
Le spese. «I giovani hanno tanta voglia di comprare casa, ma spesso devono fare i conti con una disponibilità economica limitata, per questo motivo qualsiasi intervento che riduca le spese a carico di chi vuole acquistare la prima abitazione è positivo», spiega Ivano Cresto, managing director prodotti di finanziamento di Facile.it. «Nella sua forma attuale la bozza del decreto porta dei benefici soprattutto ai giovani che scelgono di acquistare un immobile di nuova costruzione; questo potrebbe anche stimolare la domanda di nuove abitazioni ad alta efficienza energetica, con evidenti benefici per l’intero settore immobiliare e, più in generale, per il patrimonio abitativo nazionale».
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Corriere Adriatico