Canone Rai, il caos e l'ira dei consumatori: "Il governo intervenga"

Canone Rai, il caos e l'ira dei consumatori: "Il governo intervenga"
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ROMA - Regna ancora il caos "su come compilare l'autocertificazione, ossia la 'Dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato'". Nessuno, meno che meno al numero verde della Rai 800 93 83 62, sa ancora esattamente come va compilata in ogni tipo di situazione. I Caf non hanno ricevuto ancora alcuna istruzione". A suonare il campanello d'allarme è l'Unc in vista del canone Rai in bolletta da luglio.


Nel sito dell'Agenzia delle Entrate o nei siti della Rai dedicati, sottolinea l'associazione dei consumatori, "mancano esempi che spieghino nel dettaglio le possibili casistiche per la loro compilazione. Come fanno i cittadini a compilare la dichiarazione entro il 30 aprile?".

"Chiediamo non solo che il governo intervenga, rinviando immediatamente la scadenza del 30 aprile per l'invio della dichiarazione oltre a quella di luglio per il pagamento, ma soprattutto chiediamo che sia immediatamente emanata una circolare esplicativa per tutti i possibili casi dubbi", sottolinea Massimiliano Dona, segretario dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Non basta, infatti - rileva Dona - che al centralino della Rai abbozzino una risposta, che peraltro varia a seconda dell'operatore che ti risponde, visto che se poi è sbagliata a rimetterci è il consumatore, che, lo ricordiamo, se fa una dichiarazione mendace, rischia, ai sensi dell'art. 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 effetti penali. Come fare una dichiarazione non mendace se non è chiaro che si deve fare?", aggiunge.


A parte, infatti, 3 o 4 concetti base, ossia che a dichiarare deve essere solo il titolare di utenza elettrica per uso domestico residenziale o, se defunti, i loro eredi e che i vecchi abbonati Rai non devono inviare nulla, se non sono anche titolari di utenza elettrica (sempre che il decreto Mise non ancora varato sia poi confermato...), per il resto nulla si spiega ed è il contribuente che deve dedurre, interpretare e capire, conclude l'Unc. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico