Camera Marche, bilancio negativo per le imprese tra aperture e cessazioni: il saldo indica -629

Camera Marche, bilancio negativo per le imprese tra aperture e cessazioni: il saldo indica -629
ANCONA- Saldo negativo nel 2022 fra aperture e cessazioni di nuove imprese nelle Marche, -929, ma in realtà sono -629: il passaggio dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltro...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA- Saldo negativo nel 2022 fra aperture e cessazioni di nuove imprese nelle Marche, -929, ma in realtà sono -629: il passaggio dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltro (Pesaro Urbino) in Romagna ha determinato la perdita di 300 imprese che risultano nel novero delle cessate. 

LEGGI ANCHECiao ciao, Marche: in un anno fuggiti 9mila under 40. Il dossier di Confartigianato consegnato alla sottosegretaria Albano

I dati

In valori numerici, nelle Marche risultato iscritte 157.892 imprese complessive; le iscrizioni lo scorso scorso anno: sono state 7.193, le cessazioni 8.122. Tutte le province delle Marche hanno segno negativo: Pesaro Urbino -309 (-0,79); Ancona -276 (-0,62); Fermo -163 (0,80%); Ascoli -123 (0,51%); Macerata -58 (0,16%). Se in Italia il saldo è positivo (+0,48%), nelle Marche, invece, ancora un segno complessivo negativo -0,56%. A rendere noti i dati è Camera Marche. «Le Marche - commenta il presidente Gino Sabatini - risentono ancora pesantemente dei fattori che conosciamo: la dissoluzione di una grande banca territoriale (Banca Marche, ndr), il sisma, il dissesto idrogeologico, il conflitto in Ucraina e le sanzioni che hanno afflitto soprattutto imprese del Made in da sempre legate al mercato orientale. Il risultato è un generale scoramento di imprenditori e aspiranti tali. Rallenta la nascita di nuove imprese. Ed è, anche, su questo che le istituzioni in filiera devono lavorare. Dare fiducia, e dare strumenti concreti che la alimentino», conclude Sabatini ricordando come le Marche abbiano comunque fatto meglio della media italiana nell'export e che occorra continuare sulla strada dell'innovazione e sul puntare sui giovani. 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico