PESARO - Bilanci in perdita, e la crisi generale e di settore hanno convinto i cinesi della multinazionale Qianjiang Group a ristrutturare la Benelli Moto di Pesaro. ...
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«Vogliamo restare a Pesaro - dice all'Ansa l'amministratrice delegata Yan Haimei -, dal giorno dell'acquisizione a oggi abbiamo investito in Benelli oltre 40 milioni di euro, ma la crisi di mercato è senza precedenti. Dal 2008 abbiamo fatto ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali, Cig, Cigs, contratti di solidarietà, ma il contratto di solidarietà non ci permette di risolvere il problema alla radice. Dobbiamo creare una struttura più snella e solida che consenta all'azienda di tornare a fare profitti».
Haimei non entra nei dettagli del piano di ristrutturazione aziendale che, conferma, «riguarderà anche la riorganizzazione della forza lavoro di ogni reparto, che oggi conta circa 70 dipendenti» e permetterà di sviluppare «nuovi business». I sindacati sono preoccupati, è in corso un'assemblea, ma l'Ad ricorda che «finora non abbiamo mai fatto licenziamenti». La multinazionale promette investimenti «per lo sviluppo di nuovi prodotti» e una revisione delle strategie commerciali. A Pesaro si realizzano gli scooter di fascia alta (la gamma medio bassa e i componenti vengono assemblati in Cina), ma fra i lavoratori il timore è che lo stabilimento marchigiano perda centralità nelle strategie del colosso cinese.
Haimei tuttavia ribadisce quello che una nota dell'azienda affermava già ieri: «QJ si impegnerà a trattenere il maggior numero possibile di lavoratori», e chiede «la collaborazione dei sindacati», con i quali è fissato un nuovo incontro. Più di cento anni di storia alle spalle, sette campionati del mondo vinti con piloti come Renzo Pasolini e Jarno Saarinen, la Benelli è stata una delle prime aziende storiche del Made in Italy a passare in mano cinese. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico