Ora Bankitalia potrà rimuovere i vertici delle piccole banche

Ora Bankitalia potrà rimuovere i vertici delle piccole banche
MILANO - La Banca d'Italia potrà rimuovere i vertici delle banche di piccole e medio dimensioni che non rientrano nella vigilanza della Banca Centrale Europea. Lo ha...

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MILANO - La Banca d'Italia potrà rimuovere i vertici delle banche di piccole e medio dimensioni che non rientrano nella vigilanza della Banca Centrale Europea. Lo ha stabilito il decreto legislativo sugli enti creditizi approvato dal Consiglio dei Ministri, con cui viene data attuazione a una direttiva europea. Tra i poteri di intervento e correttivi delle autorità di vigilanza, infatti, “si inserisce la possibilità di rimuovere uno o più esponenti aziendali quando la loro permanenza in carica sia di pregiudizio per la sana e prudente gestione della banca e non sia possibile pronunciare la decadenza per perdita dei requisiti”, si legge.




Il decreto, spiega Palazzo Chigi, ”riforma la disciplina dei requisiti dei manager e dei partecipanti al capitale integrando i requisiti oggettivi di onorabilità e di professionalità con criteri di competenza e correttezza. In applicazione del principio in base al quale gli esponenti debbono dedicare un tempo adeguato all'espletamento del proprio incarico, è prevista una disciplina dei limiti al cumulo degli incarichi”.



Con il provvedimento, in particolare, “vengono introdotti meccanismi per la segnalazione, sia all'interno dell'ente sia verso l'autorità di vigilanza, di eventuali violazioni normative da parte del personale delle banche (whistleblowing) e l'obbligo di astensione di soci e amministratori nelle deliberazioni in cui abbiano un interesse in conflitto”. Inoltre, “viene riformata complessivamente la disciplina delle sanzioni amministrative e si sancisce il passaggio a un sistema volto a sanzionare in primo luogo l'ente e solo sulla base di presupposti individuati nel decreto legislativo anche l'esponente aziendale o la persona fisica responsabile della violazione”. (Teleborsa) Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico