Banca Marche, i due commissari "Fiducia a Goffi, ora cambio di passo"

Banca Marche, i due commissari "Fiducia a Goffi, ora cambio di passo"
ANCONA - Circa 500 dirigenti e direttori di filiale del Gruppo Banca Marche hanno preso parte all'incontro con i due commissari Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni nella...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - Circa 500 dirigenti e direttori di filiale del Gruppo Banca Marche hanno preso parte all'incontro con i due commissari Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni nella sede della direzione generale a Jesi. All'appuntamento - il primo dopo il provvedimento di amministrazione straordinaria di Banca d'Italia dello scorso 25 ottobre - era presente anche il direttore generale Luciano Goffi, cui è stata pubblicamente confermata piena fiducia nel portare avanti l'opera di risanamento e rilancio dell'istituto di credito.




Risanamento e rilancio che per i commissari - secondo quanto riferito dai presenti - dovrebbe passare attraverso un necessario "cambio di passo", con un ruolo strategico da affidare alla rete delle filiali, all'aumento dei ricavi e al miglioramento del rapporto con la clientela, e riequilibrando in sostanza l'attuale rapporto tra rete e direzioni generali.



A parlare, in particolare, è stato Feliziani, in un intervento descritto come "pragmatico e rassicurante": necessario, per il commissario, è aumentare la produttività della banca e del personale, e migliorare gli indici di redditività spingendo al massimo sui ricavi (compresa la raccolta indiretta). Necessario, anche, diminuire i costi operativi della struttura. Nessun accenno sarebbe stato fatto all'attivazione di un eventuale fondo esuberi e alla cessione di asset non strategici, voci previste peraltro nel nuovo piano industriale e che verranno affrontate molto probabilmente nel tavolo convocato per le 15.30 di oggi con i sindacati aziendali. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico