“Banca Marche chiude Se.Ba.” I dipendenti scioperano

“Banca Marche chiude Se.Ba.” I dipendenti scioperano
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JESI - Sono in sciopero da ieri e domani saranno in presidio dalle 9,30 davanti al Centro Direzionale Banca Marche di Fontedamo, i ventisei fra lavoratori e lavoratrici della Se.Ba., servizi bancari. "Banca Marche chiude Se.Ba" è appeso davanti alla sede di via Gallodoro. "La Se.Ba sta chiudendo, una fine annunciata- dicono i dipendenti, per la maggior parte da oltre vent'anni in azienda- sono passati solo due anni da quando l'ex proprietà, costituita da Banca Marche, Carilo, Carifac oggi Veneto Banca e Carifermo, ha deciso di svendere al gruppo pesarese K.G.S. Le Banche venditrici avevano concluso un accordo con proprietà acquirente e sindacati in cui si impegnavano ad adeguare le tariffe dei servizi alle rivalutazioni Istat ed integrare i contratti di servizio, così da mantenere un budget aziendale che garantisse la piena occupazione. Nulla di tutto questo è stato mantenuto".




Goccia che ha fatto traboccare il vaso, spiegano i rappresentanti di Fiba Cisl e Fabi, il recente recesso di Banca Marche, cliente che rappresenta ora il 95% del fatturato Se.Ba., da un importante contratto che, di fatto, permetteva la sopravvivenza. "Ancor prima di cedere l'azienda, l'allora Amministratore delegato di Se.Ba, incaricato da Banca Marche ed ex vice direttore generale della stessa, aveva ridotto in favore di tutti i soci il costo dei servizi del 40% nel 2010, del 7% nel 2011 e del 7% nel 2012, dopo la vendita. Da allora, ogni anno fino ad oggi, Banca Marche ha richiesto ulteriori sconti al prezzo dei servizi, minacciando la rescissione dei contratti. Situazione che ha pesantemente messo a rischio la liquidità dell'azienda, fino alla decisione in questi giorni di Banca Marche, CariLoreto e CariFermo di rescindere importanti contratti sferrando il colpo mortale ai lavoratori Se.Ba". I dipendenti (35 nel 2011, nove dei quali passati poi a tempo indeterminato), chiedono un incontro ai commissari di Banca Marche.



"La situazione dell'istituto non giustifica in alcun modo il venir meno dello scopo sociale che deve avere - dicono lavoratori- chiediamo il fattivo intervento delle Fondazioni bancarie per una soluzione". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico