Autostrade, solita stangata sui pedaggi Sulla Roma-L'Aquila rincaro dell'8%

Autostrade, solita stangata sui pedaggi Sulla Roma-L'Aquila rincaro dell'8%
ROMA - Dal primo gennaio, come di consueto, scatta puntuale la stangata sui pedaggi autostradali. Gli incrementi, si legge in una nota del ministero delle Infrastrutture, sono...

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ROMA - Dal primo gennaio, come di consueto, scatta puntuale la stangata sui pedaggi autostradali. Gli incrementi, si legge in una nota del ministero delle Infrastrutture, sono stati approvati con decreti dei ministri Maurizio Lupi e Fabrizio Saccomanni. L'incremento medio è pari a circa il 3,9%, contro una media di quanto richiesto dalle stesse società pari al 4,8%, ma con picchi di rincari superiori all'8% per trattte come la Roma-L'Aquila. Tenendo conto che a novembre l'inflazione è salita appena dello 0,7% l'aumento del pedaggio è pari a oltre dieci volte il carovita.




La riduzione dell'incremento tariffario, rispetto a quanto chiesto dalle società autostradali, sostiene il ministero delle Infrastrutture «deriva dall'esigenza di attenuare l'impatto degli incrementi tariffari sull'utenza in un periodo di perdurante crisi economica». Il governo precisando poi che «a fronte di alcuni incrementi molto significativi spettanti ad alcuni concessionari, sono stati corrisposti aumenti tariffari inferiori da compensare in sede di futuro aggiornamento quinquennale dei piani finanziari».



«La riduzione stabilita determina un risparmio per l'utenza quantificabile in circa 50 milioni di euro l'anno», evidenzia il ministero. «Infine - conclude la nota - incrementi lievemente superiori alla media sono stati comunque riconosciuti a quei concessionari impegnati nella realizzazione di opere di rilevante interesse per lo sviluppo del Paese».



È la Strada dei Parchi, la società che gestisce le autostrade A24 e A25, la tratte che da Roma portano a L'Aquila e a Pescara) il gestore autostradale a registrare il maggior incremento dei pedaggi (+8,28%). Segue la concessionaria Centro Padane (+8,01%) la società che gestisce varie autostrade in Emilia e Lombardia. Le Autovie venete (+7,17%) e la Cisa (A-15) e Cav e A-4 Venezia-Padova entrambe registrano un aumento del 6,26%.



Autostrade per l'Italia, che gestisce la gran parte della rete autostradale italiana aumenta i pedaggi del

4,43%. Non si registra invece alcun aumento per il consorzio Autostrade Siciliane Messina-Catania e Messina-Palermo, per le Autostrade Meridionali 8Sam) e la Asti-Cuneo); mentre gli incrementi più bassi si registrano su Ativa (Autostrada Torino-Ivrea-Valle d'Aosta), +0,82% e sulla Brescia-Padova, +1,44%.



«Siamo riusciti a contenere gli aumenti delle tariffe autostradali grazie a un'azione di calmieraggio svolta del Ministero», sostiene il ministro dei Trasporti, spiegando che, «a fronte di richieste che per alcune tratte arrivavano al 18 per cento, l'incremento si è fermato a una media del 3,9%. Abbiamo già previsto incontri con Aiscat, l'associazione delle concessionarie, con cui avviare un dialogo per verificare strade nuove e consensuali rispetto agli attuali automatismi di adeguamento delle tariffe».



«L'aumento delle tariffe autostradali, che peraltro scatta in pieno periodo festivo, è ingiustificato e ingiustificabile e suona come una tassa sulle vacanze. Provvederò nella giornata di domani a presentare un'interrogazione ai ministri Lupi e Saccomanni per conoscere quali siano stati gli investimenti operati dalle società di gestione autostradali necessari per giustificare tali

rincari». Lo afferma Dario Ginefra, deputato del Pd.



«Puntuali come un orologio svizzero» arrivano, secondo l'Osservatorio Nazionale sulle Liberalizzazioni dei Trasporti (Onlit) i ritocchi ai pedaggi autostradali. Si tratta di «aumenti ingiustificati» che giungono «nel consueto caos dei provvedimenti di fine anno». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico