Ascoli, Pantofola d'Oro sul mercato: tra i pretendenti anche la Puma

Ascoli, Pantofola d'Oro sul mercato: tra i pretendenti anche la Puma
ASCOLI - «Questa non è una scarpa da calcio, questa è una pantofola d’oro». Fu il leggendario calciatore della Juventus e del Galles John Charles...

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ASCOLI - «Questa non è una scarpa da calcio, questa è una pantofola d’oro». Fu il leggendario calciatore della Juventus e del Galles John Charles negli anni Cinquanta ad accendere la scintilla del progetto imprenditoriale di Pippo Lazzarini che diede vita all’omonimo marchio oggi famoso in tutto il mondo. In realtà Pantofola d’Oro trae origine nel 1886 in un piccolo negozio di ciabattino dei Lazzarini tra le antiche mura romane delle Cento Torri. Non sorprenda che il marchio ben presto ha cominciato a costruire una reputazione di eccellenza, insieme a un elenco di clienti del mondo dello sport da Altafini a Crujff, da Cerezo a Bruno Conti, da Roberto Mancini a Falcao, da Marco Van Basten, a Jurgen Klismann e Paolo Di Canio. E oggi, Pantofola d’Oro si prepara ad un’altra rivoluzione societaria. 


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Da alcuni giorni però il marchio Pantofola d’Oro è al vaglio della società di advisory di Roma, Just Capital, incaricata di individuare un compratore per rilevare il 20% delle quote di Mercurio Capital, fondo di investimento americano. Quest’ultimo, infatti, avrebbe preso la decisione di uscire da Pantofola d’Oro per indirizzarsi su altri investimenti. Attualmente il prestigioso marchio ascolano con stabilimento a Villa Sant’Antonio è in mano alla famiglia di Massimo Ubaldi (51%delle quote societarie) e di Kim Williams (29%). Il fatturato dell’azienda si aggira sui dieci milioni di euro e secondo rumors ci sarebbe Puma fra le aziende interessate a rilevare il marchio pronta a formulare una proposta d’acquisto. La proposta più allettante però proviene da un fondo orientale. Ma la famiglia Ubaldi ha davvero intenzione di vendere? L’imprenditore Massimo Ubaldi, ex dirigente dell’Ascoli calcio, ha le idee piuttosto chiare. «Un’azienda è sempre cedibile quando arriva una proposta che non si può rifiutare». Dunque trattativa conclusa? «Assolutamente no - ribatte Ubaldi - per ora la Pantafola d’Oro resta saldamente nelle mani della mia famiglia e di Kim Williams. Ci sono state diverse manifestazioni di interesse sul nostro marchio ma per ora sono stati solamente pour parler». Un calcio ai rumors ma la partita è aperta.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico