Investimenti, Alibaba si fa in sei e le azioni puntano subito al raddoppio

Colpo di mano del fondatore Jack Ma, tornato a sorpresa sulla scena

Jack Ma, fondatore di Alibaba
Alibaba si fa in sei e le azioni puntano al raddoppio. Ascolta: Salari e inflazione, chi sale e chi scende: ecco perché. Case green, ora è rebus mutui ...

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Alibaba si fa in sei e le azioni puntano al raddoppio.

C’è questo dietro il colpo di mano del fondatore Jack Ma, tornato a sorpresa sulla scena, per ristrutturare la società: una scommessa per moltiplicare il valore del gruppo. Ecco le nuove società. Cloud Intelligence Group si dedicherà a cloud e Intelligenza artificiale. Taobao/Tmall Commerce Group, raccoglierà invece le due piattaforme di e-commerce cinesi. Local Services Group (principalmente Ele.me), sarà invece il servizio di food delivery. E ancora, Cainiao Smart Logistics è dedicata alle consegne. Global Digital Commerce Group è l’unità di e-commerce al di fuori della Cina, che include Lazada, concentrata sul sud-est asiatico, Trendyol, con sede in Turchia, Alibaba.com, con focus sul B2B, e AliExpress, per i consumatori internazionali. Digital Media and Entertainment Group esprime, invece, tutti gli sforzi di Alibaba per raccogliere più pubblico sulla sua piattaforma con iniziative come la società di video online Youku, acquistata nel 2016, e lo studio cinematografico Alibaba Pictures, che ha prodotto uno dei film di Mission Impossible. Ciascuna delle sei società potrà raccogliere fondi e quotarsi. Perché gli azionisti hanno da festeggiare, come già è ben chiaro dall’impennata delle azioni? È presto detto. Alibaba si è quotata di nuovo a Hong Kong nel 2019 dopo la guerra dei dazi che ha pesato sul titolo quotato a New York, nonostante i ricavi fossero aumentati a 56 miliardi di dollari p il 31 marzo 2019 rispetto ai 23 miliardi di dollari del 2017. Dopo l’annuncio della quotazione a Hong Kong, le azioni sono salite del 68%. Ma il recente contesto geopolitico ha penalizzato nuovamente il titolo, nonostante le entrate passate dai 73 miliardi di dollari del 2020 ai 132 miliardi del 2022. Ora la normativa imposta dal governo sembra prendere un’altra piega, meno stringente. Così il management, dice Brendan Ahern di KraneShares, sta fornendo agli investitori un catalizzatore chiave per spingerli a mantenere le azioni. Il target price degli analisti si basa su un’analisi della somma delle parti, con un obiettivo di prezzo a dodici mesi di 142 dollari. Un prezzo che incorpora un rialzo di oltre il 75% rispetto al minimo di 81 dollari pre-annuncio segnato il 20 marzo. In altre parole, Alibaba sta dicendo agli investitori che la loro valutazione dell’azienda non è corretta, poiché guidata dalla geopolitica, invece che dai fondamentali. La scelta di Ma, dice l’esperto, punta a creare valore per i soci, a differenza dei competitor più concentrati sul taglio dei prezzi.

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Corriere Adriatico