La tua segnalazione a Corriereadriatico.it «Queste non sono potature, fermate le motoseghe»

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Mi chiamo Enrico De Simone, un cittadino che abita a Centobuchi di Monteprandone in via della Liberazione 59. Mi rivolgo al vostro giornale per segnalare i lavori di potatura...

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Mi chiamo Enrico De Simone, un cittadino che abita a Centobuchi di Monteprandone in via della Liberazione 59. Mi rivolgo al vostro giornale per segnalare i lavori di potatura nell'area verde antistante alla mia abitazione e in via della Liberazione. Gli operai stanno eseguendo delle potature del tutto inguardabile, stanno deturpando gli alberi di tiglio, pino, conifere e piante di yucca, eseguendo delle potature con metodo ancor più drastico e dannoso della capitozzatura. Due piante di Yucca poste di fianco alla Madonnina sono state orribilmente mutilate (cattiveria) senza alcun motivo . Tuttavia al fine di ripetersi tale scempio è bene che il Comune affidi il compito a persone esperte di certificata capacità, che sappia almeno dirigere il tipo di potatura che ogni pianta deve avere. Tale scempio si ripete ciclicamente anche con la nuova amministrazione, poiché chi ha responsabilità dell’ambiente non è mai stata persona competente come palesemente dimostrato. Di fatto ho assistito in passato alla potatura di diverse conifere (piante sempre verdi) alle quali si è spogliata dei suoi  rami lasciando solo il tronco, tale azione ha inevitabilmente causato l'immediata essiccazione, poiché è venuto a mancare il processo di fotosintesi! Eppure basterebbe leggere qualche libro di arboricoltura, oppure qualche rivista di botanica per imparare e comprendere che la capitozzatura è una brutale tecnica dalla quale non vi è alcun vantaggio né economico, né di sicurezza ( allego linc ). La visione di tale deturpazione degli alberi in via della Liberazione ricorda le brutali gesta del principe Vlad III  di Vallacchia detto l’impalatore conosciuto come Dracula.


Enrico De Simone Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico