La tua segnalazione a Corriereadriatico.it Eternit e rifiuti pericolosi abbandonati

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Dal professor David Fiacchini, del Dipartimento di Scienze naturali dell'Istituto di Istruzione Superiore "Leonardo Da Vinci" di Civitanova riceviamo e...

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Dal professor David Fiacchini, del Dipartimento di Scienze naturali dell'Istituto di Istruzione Superiore "Leonardo Da Vinci" di Civitanova riceviamo e pubblichiamo la seguente segnalazione.


«Molte persone, specialmente in questo periodo, approfittano della Strada Provinciale n. 43, nel tratto che collega Ostra Vetere e Barbara, per fare delle belle passeggiate: lasciate le ultime case alle spalle, si attraversa la campagna marchigiana tra uliveti, vigneti e medicai, trovandosi a percorrere il bel crinale che funge da spartiacque superficiale separando la valle del Misa, a sud, con quella del Nevola, a nord. Purtroppo, oltre ai rifiuti abbandonati da persone incivili (pacchetti di sigarette, involucri di merendine, bottigliette di plastica, cicche di sigarette, bottiglie di vetro, fazzolettini,...), qualche tempo fa ignoti hanno scaricato lungo la scarpata di contrada Brancasecca rifiuti pericolosi: contenitori per liquidi (probabilmente olio motore) e, soprattutto, vari pezzi di un tetto di eternit (come si vede dalle foto allegate), materiale contenente amianto. Questo materiale/rifiuto non è pericoloso se ben conservato, lo diventa quando inizia a degradarsi perché libera in aria fibre e particelle estremamente dannose per la salute umana: per questo l'utilizzo di fibrocemento è stato vietato in Italia ed è anche obbligatorio procedere al suo smaltimento, ad opera di ditte specializzate, quando inizia a degradarsi. Ho inviato oggi stesso una segnalazione alle Autorità competenti, indicando le coordinate del punto di ritrovamento (43°35'52.6"N, 13°02'17.5"E): spetterà a loro l'intervento per la bonifica del sito... ovviamente a spese di noi contribuenti. Che dire: ci sono ancora persone che, credendosi furbe e intelligenti, pensano di risparmiare (evitando la bonifica dei propri rifiuti) danneggiando l'ambiente e, quindi, tutti noi. La strada per un futuro migliore è ancora in salita ma sono fortemente convinto che l'unica via da seguire è continuare ad investire in cultura, educazione ambientale e rispetto del prossimo e dei beni comuni: ad majora!». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico