La tua segnalazione a CorriereAdriatico.it «La dottoressa di Torrette cura i pazienti a casa, una storia speciale»

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In questo paradossale periodo storico, in cui comuni cittadini si scagliano contro medici ed infermieri, fino ad aggredirli verbalmente e fisicamente, mi piace segnalare una...

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In questo paradossale periodo storico, in cui comuni cittadini si scagliano contro medici ed infermieri, fino ad aggredirli verbalmente e fisicamente, mi piace segnalare una situazione tanto inusuale quanto speciale. Mia madre, affetta  da una sindrome mielodisplastica, necessita da anni di effettuare trasfusioni con frequenza elevata. Da quasi due anni, il reparto di medicina trasfusionale degli Ospedali Riuniti di Torrette, che si è preso per tanto tempo cura dei suoi pazienti, ha ridotto il suo servizio, obbligando in tal modo giovani ed anziani a migrare verso altre strutture ospedaliere, spesso lontane dalle abitazioni dei pazienti stessi. In questo scenario, indubbiamente deprimente, opera un medico dirigente del reparto di medicina trasfusionale, la dr.ssa Rossella Bencivenga, la quale, a titolo completamente volontaristico, incurante di stagioni, orari o festività, si reca nel domicilio dei suoi pazienti e, con estrema umanità ed altrettanta professionalità, trasfonde il sangue necessario, guidata da un profondo senso etico e da una passione per la sua professione, vissuta, ogni giorno, come una missione.  Nonostante la stanchezza, a volte evidente, il suo unico rammarico è l'impossibilità di raggiungere tutti i suoi pazienti, evitando loro estenuanti trasferimenti. In questo periodo storico, sopraffatti da una realtà soffocante, mi piace condividere una storia come questa che, se per un verso ci consola, dall'altro dovrebbe farci riflettere sul reale funzionamento del servizio pubblico.

Nicoletta Marconi

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Corriere Adriatico