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Sempre loro, solo loro: Lewis contro Max. Per conquistare il titolo più combattuto nella Formula 1 del terzo millennio. Nel selvaggio Texas, terra di cow boy e di duelli, i fuoriclasse hanno dato vita ad un’altra sfida, scattando appaiati in prima fila. Anche se le variabili che entrano in gioco nei gran premi moderni sono infinite, e non si può sperare di vincere pensando solo a guidare, i due fenomeni fra loro sono istintivi come leoni. Quando sentono odore di corpo a corpo staccano la spina e affilano gli artigli, sempre pronti a fare a ruotate. Su un tracciato dai dossi smussati e con l’asfalto molto abrasivo, quasi tutti hanno scelto la tattica delle due soste, privilegiando la mescola dura e scartando, quasi del tutto, le coperture rosse morbide. A dare una mano a chi non tratta con i guanti le coperture ci ha pensato il termometro scendendo di qualche grado rispetto ai giorni precedenti.
Quando si è spento il semaforo, Hamilton è sembrato morso dalla tarantola. Verstappen, di solito impeccabile al via, parte un po’ lento e non gli basta stringere verso il muretto per difendere la prima posizione.
All’11° giro super Max rompe gli indugi e cambia strategia fermandosi ai box per il cambio gomme anticipato. Dietro di lui si fermano Norris, Perez, Leclerc e, al 14° giro, anche Hamilton che riparte in seconda posizione dietro al rivale. Non male le Ferrari che tengono la quarta posizione con il veloce monegasco e la sesta con Carlos che è a sandwich fra le McLaren di Ricciardo e Norris con le quali ha battagliato duramente nei primi giri. Lewis, con le gomme bianche, è più veloce a recupera giro su giro da circa 7 secondi a poco più di 2. Il pilota della Red Bull fa un altro undercut e si ferma quando mancano 25 giri alla fine, il campione della Mercedes spariglia e continua con il secondo treno. L’inglese fa l’ultimo pit stop più tardi ed inizia la rimonta rabbiosa partendo da meno 9”. Guadagna con costanza decimi su decimi e segna anche il giro più veloce.
Intanto Sainz, nel tentativo di riprendersi la quinta posizione che aveva sulla griglia, si tocca con l’australiano della McLaren e danneggia leggermente l’ala anteriore. Incandescente il finale con i due contendenti per il titolo ormai in scia. Max ha più chilometri sulle gomme ma ha tentato di risparmiarle e si difende come un mastino. Il britannico alita sull’alettone della monoposto dei bibitari. Ha anche la possibilità di aprire l’ala mobile ma, un conto è raggiungere Max, tutt’altra storia è passarlo. Il tulipano transita sotto alla bandiera a scacchi con meno di un secondo di vantaggio su Sua Maestà, quello che basta per mettere a segno un colpo micidiale. Sul podio chiude Perez che completa il trionfo delle Red Bull, quarto un eccellente Charles che conferma come la Ferrari sia in costante crescita e non solo per la parte ibrida della nuova power unit. Carlos, invece, deve arrendersi a Bottas e passa sul traguardo solo quinto. Ora i punti di vantaggio del giovane rispetto al “vecchio” salgono a 12. Fra 15 giorni all’altura del Messico l’ennesima rivincita di una serie straordinaria.
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