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Novantanove. Ancora una e, per la prima volta, verrà scritta una favola travolgente negli oltre 70 anni di storia del Campionato del mondo di Formula 1. Un solo pilota raggiungerà cento pole position in carriera, circa il 10% del totale visto che il millesimo gran premio iridato si è disputato solo la scorsa stagione al Mugello. Un’impresa da brividi che ha cancellato le precedenti imprese dei signori della velocità, i profeti del giro con il cuore in mano. Ayrton Senna, fermo a 65, e Michael Schumacher a 68 che, ha differenza del brasiliano e Hamilton, ha collezionato più gradini più alti del podio che partenze al palo. Il driver diventato leggenda mentre è ancora in attività è il Re Nero, il suddito di Sua Maestà che ieri era in lutto per il funerale del centenario Principe Filippo. Lewis, ancora una volta, è stato straordinario. Insieme a lui hanno sfiorato la perfezione tutti i componenti del team dei sogni, di gran lunga il più titolato della F1, l’unico in grado di vincere sette Mondiali consecutivi sia Piloti che Costruttori.
Il fenomeno britannico ha confermato per l’ennesima volta perché è diventato il padrone del Circus.
L’unico candidato a farlo quest’anno è il talentuoso Max Vestappen che dal punto di vista della guida pura in questo momento è forse migliore del Re Nero, ma non può disporre di un pacchetto tanto completo come quello di Hamilton. La Red Bull è la macchina più rapida in questo inizio del 2021, ma probabilmente non basta per piegare l’artista inglese e la sua equipe guidata da Toto Wolff. Il velocissimo Max e la sue monoposto danno l’impressione di essere meno costanti ed affidabili della coppia Re Nero-Frecce d’Argento e Lewis punterà su questo per fare scacco matto. Sui saliscendi mozzafiato di Imola (oltre 235 di media oraria) Hamilton con una monoposto meno rapida è riuscito a precedere le due Red Bull di Perez e Vertappen rispettivamente di 35 e 87 millesimi.
Meno di un decimo, un battito di ciglia. Il compagno Bottas, in pole lo scorso anno, è solo ottavo, staccato di quasi mezzo secondo. Su una pista dove superare è difficile, è un’ottima base anche se i “bibitari” potranno contare per la prima volta da tempo su un attacco a due punte. Il Santerno non è Montecarlo, ma anche l’anno scorso si è visto che ci è solo un punto di sorpasso e chi è davanti, se è bravo, ha buone armi per difendersi. Bene la Ferrari che su una pista diversa ha confermato la sua crescita soprattutto con Leclerc (4°) che, come velocità, sembra il grado di competere con super Max. Molto ridotto, almeno in prova il gap, Charles ha girato a tre decimi dal Hamilton e le Red Bull. Carlos non è riuscito ad entrare in Q3, ma continua il suo apprendistato con la squadra e sembra avere tutti i numeri per diventare uno dei migliori.
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