ROMA - Con lo spread a 200 punti, si creerebbe un tesoretto fino a 10 miliardi di euro nel biennio 2013-2014. Se la corsa al ribasso dei tassi di interesse dovesse proseguire...
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L'analisi di Unimpresa, basata sul Documento di economia e finanza (Def) del Governo aggiornato ad aprile oltre che su dati della Banca d'Italia, mette in luce possibili riduzioni della spesa per interessi relativa ai Bot, Btp, Cct e Ctz da emettere nei prossimi 16 mesi. Il costo del servizio del debito indicato nel Def è pari a 83,8 miliardi nel 2013 e a 90,3 miliardi nel 2014: due voci del budget del bilancio che valgono in totale 174,1 miliardi. Considerando la durata delle nuove obbligazioni e la scadenza media dei titoli pubblici, si potrebbe dunque prevedere una sforbiciata non inferiore ai 7,2 miliardi e fino a 10,3 miliardi di euro.
Nel dettaglio, il calo degli interessi da riconoscere ai sottoscrittori avrebbe un impatto positivo anzitutto sul debito da rifinanziare e poi sui titoli emessi per esigenze di cassa rilevate dal ministero dell'Economia sulla base del fabbisogno. «La stabilità del Governo è vitale - commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi - Non si tratta di fare il tifo per una coalizione o per un'altra, perchè in ballo c'è il futuro del nostro Paese ed è l'unico elemento a cui prestiamo interesse». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico