ROMA - "Non sarà un'avventura" o almeno così sperano la maggior parte di uomini e donne, dopo una notte focosa molto soddisfacente. ...
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Una grande intesa sotto le lenzuola può portare infatti i partner occasionali a infatuarsi l'uno dell'altra. A spiegare perché spesso ci prendiamo una cotta per l'amante di una notte ci pensa la scienza. Le avventure seguirebbero un disegno prestabilito passando da un picco di emozione alla sensazione di perdita e vuoto, che ci spingerebbe a desiderare nuovamente il partner. A giocare un ruolo fondamentale sono la dopamina e l'ossitocina.
DOPAMINA: al momento della "cotta" è proprio la dopamanina a entrare in campo. Si tratta di un neurotrasmettitore responsabile dell’euforia, dell’eccitazione e dell’appagamento. Questa sostanza, sollecita l’ipotalamo che attiva una serie di manifestazioni fisiche alla presenza dell’altro (pupille dilatate, accelerazione del battito cardiaco, sudorazione). Se questi stimoli ricevono risposta e dunque c’è attrazione reciproca, il cervello crea un percorso neurale dove si associa il piacere alla compagnia di quella particolare persona. Più rapporti sessuali avranno luogo, più questo percorso sarà consolidato.
OSSITOCINA: è definito l'ormone dell'amore e viene rilasciato durante i rapporti sessuali. E' collegato al bisogno genetico di uomini e donne di riprodursi.
ORGASMO: l'innamoramento "da avventura" avviene però solo quando si raggiunge l'orgasmo. Proprio perché è in quel momento che vengono rilasciati gli ormoni del piacere. La mente sembra diventarne dipendente, lasciandoci la sensazione di non poter fare più a meno dell'amante occasionale.
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