ROMA - Il sessimo che in politica diventa un virus, il costante tasso di femminicidi e i rischi provenienti dal web. Questi alcuni dei temi toccati dal presidente della Repubblica...
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Sessismo in politica diventa virus. «Il sessismo se da volgare battuta da bar sale nelle sfere politiche, se si esprime in Parlamento, se usando blog e siti si diffonde legittimato da fonti autorevoli, diventa un virus duro da estirpare», ha detto Napolitano citando «esempi ignobili come insulti e minacce contro la presidente della Camera». «Alle aggredite in quanto donne, non si fanno mancare insulti e minacce a sfondo sessuale. Non bisogna minimizzare questi episodi tanto più gravi quanto più colpiscono avversarie in politica, e comunque donne nelle istituzioni».
Tema parità non superato. «Troppo spesso si sente dire che il tema delle pari opportunità è superato perché viviamo già in una condizione di uguaglianza giuridica e materiale tra i sessi.
Tasso femminicidi costante. «Negli ultimi anni il tasso complessivo di omicidi è diminuito, quello relativo alle donne è restato costante», ha sottolineato il presidente. «Contro la violenza all'interno di legami pseudosentimentali non siamo riusciti a fare ancora abbastanza. L'ultima legge del 2013, sulle direttrici della Convenzione di Istanbul sul contrasto della violenza di genere, prevede come aggravante per i molestatori il fatto di avere con la vittima un legame sentimentale. È importante che l'aggressore sia fermato in tempo. Purtroppo questo non sempre riesce», aggiunge il capo dello Stato.
Rischi da violenza sul web. «Si rincorrono notizie di messa in rete di situazioni imbarazzanti riprese dall'ex partner o dai ragazzi di un branco con gli smartphone, per non parlare delle false identità attribuite su un blog a una ragazzina di cui si traccia un ritratto distorto e umiliante. Queste aggressioni hanno indotto ragazze soprattutto adolescenti anche al suicidio», ha aggiunto Napolitano ricordando le vittime del bullismo sul web e le vittime soprattutto donne. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico