PERUGIA - Dopo sette anni dall'omicidio di Meredith Kercher, Raffaele Sollecito sarebbe pronto a cambiare la versione dei fatti. A svelare l'indiscrezione è il...
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Per il settimanale «l'americana verrebbe così lasciata per la prima volta sola a sostenere il suo alibi». «La clamorosa svolta - prosegue la nota di Gente - spiegherebbe così la linea della difesa di Raffaele che, nel ricorso in Cassazione, la cui pronuncia è prevista per l'autunno, chiede l'assoluzione o, in subordine, la derubricazione del reato da concorso in omicidio al solo favoreggiamento».
Secondo quanto Gente riferisce di avere appreso da fonti confidenziali vicine al giovane pugliese, «Sollecito aveva sempre sostenuto Amanda in virtù del forte sentimento che li aveva legati prima del delitto e che per lui non si sarebbe mai interrotto». «A spezzare l'incantesimo - aggiunge -, cioè questa sudditanza psicologica nei confronti della bella ragazza di Seattle, ha contribuito anche Greta Menegaldo, la nuova fidanzata di Raffaele».
LA DIFESA DI SOLLECITO «Raffaele non cambia assolutamente versione, ma pensa esclusivamente a se stesso e alla sua posizione e l'unica certezza assoluta è che lui quella notte era a casa sua». A dirlo all'Adnkronos è l'avvocato Luca Maori, che insieme a Giulia Bongiorno difende Raffaele Sollecito. I rumors che vorrebbero il giovane pugliese in procinto di 'sganciare' Amanda sull'alibi della notte del delitto di Meredith Kercher, verranno verosimilmente chiariti dallo stesso Raffaele in una conferenza stampa convocata per martedì mattina a Roma alle 10.30 presso il centro congressi Cavour, dopo il deposito in Cassazione dei loro motivi di ricorso.
Raffaele Sollecito e Amanda Knox, prima condannati poi assolti, e adesso nuovamente condannati dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze a 25 e 28 anni di carcere per il delitto, si sono sempre detti innocenti e fino ad ora hanno sempre sostenuto di aver passato la notte dell'omicidio insieme, a casa di Raffaele. Adesso però potrebbe cambiare tutto. A Raffaele la Corte di Firenze ha ritirato il passaporto disponendo per lui il divieto d'espatrio e se la Cassazione confermasse la sentenza di Firenze, per lui si aprirebbero le porte del carcere. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico