Due mondi si incontrano alla stazione di Bologna

Due mondi si incontrano alla stazione di Bologna
ANCONA - I due volti del nostro Paese visti attraverso l'esperienza di un lettore - Guido Picelli, di Ancona - che ha scritto all'indirizzo ladenuncia@corriereadriatico.it...

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ANCONA - I due volti del nostro Paese visti attraverso l'esperienza di un lettore - Guido Picelli, di Ancona - che ha scritto all'indirizzo ladenuncia@corriereadriatico.it


"Negli ultimi tempi mi capita di viaggiare molto spesso in treno per viaggi lunghi e quasi sempre con tratti notturni.



Ho constatato che negli ultimi due decenni, dal punto di vista ferroviario, l’Italia si è progressivamente divisa in 3 parti.



C’è il servizio ferroviario della parte medio-alta tirrenica. C’è l'Alta Velocità tra Roma, Milano, Napoli, Torino, Venezia. Poi c’è la parte adriatica e il sud d’Italia.



Le ferrovie della parte medio-alta tirrenica sono la prosecuzione del servizio di 30-40 anni fa. Niente per cui gioire, ma si viaggia.



La parte dell’Alta Velocità è una cosa mai vista prima: quando vi salgo ho la sensazione di viaggiare su un missile insonorizzato.



Poi c’è la parte adriatica e il sud d’Italia; e anche questa è una cosa mai vista prima: fino a due decenni fa si viaggiava più o meno come nel resto d’Italia, adesso si viaggia nel degrado su carrozze spesso malandate, tra scossoni, rumori e puzzi di freni, in particolare di notte i carri sono stracolmi di esseri umani.



In questo mutamento che si è realizzato, la stazione di Bologna è il luogo emblematico. Con la soppressione di molti treni a lunga percorrenza - ad esempio non c’è più un treno che dalla costa adriatica prosegua verso Verona e Trento - chi non abita a Roma a o Milano deve necessariamente fermarsi a Bologna per prendere la coincidenza.



Domenica sera l’Intercity Notte proveniente da Milano per Lecce delle 23.10 aveva 50 minuti di ritardo.

L'unica Sala d’Attesa a Bologna è sempre stracolma di esseri umani che per lo più passano lì la notte invece che al dormitorio. Non c’è un bar aperto. I bagni sono a pagamento. Vista la situazione domenica sera sono rimasto 1 ora fermo, diritto in piedi nell’atrio della stazione al freddo.



Quindici giorni fa invece mi è capitato di dovermi fermare tra le 2 e le 4 di notte alla stazione di Bologna in attesa della coincidenza. Non me la sono sentita di rimanere 2 ore in piedi al freddo; ho fatto il barbone anch’io dentro la Sala D’Attesa.



A 50 metri di distanza da questo degrado da quarto mondo a Bologna c’è la nuova stazione sotterranea dell’Alta Velocità: un luogo avveniristico del futuro!" Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico