Giovane uccisa e messa dentro una valigia e portata in treno da Milano a Venezia

Giovane uccisa e messa dentro una valigia e portata in treno da Milano a Venezia
VENEZIA - Uccisa a Milano, chiusa in una valigia, quindi abbandonata senza vita vicino al Lido di Venezia. Sarebbe stato un...

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VENEZIA - Uccisa a Milano, chiusa in una valigia, quindi abbandonata senza vita vicino al Lido di Venezia.


Sarebbe stato un approccio sessuale rifiutato, o solo cattivi rapporti tra coinquilini, il movente dell'omicidio della studentessa dell'Accademia di Brera, iraniana di 29 anni Mahfab Ahadsavoji, uccisa, soffocata attorno alle 14 in casa, a Milano e trovata morta nelle acque del Lido di Venezia nella notte tra il 27 e il 28 gennaio. La squadra mobile ha messo in manette i due assassini, due indiani con cui la vittima condivideva l'appartamento in via Pericle. Sono una cameriera di 30 anni,Gagandeep Kaur e un portiere d'albergo 28enne, Rajeshwar Singh entrambi indiani.



Oltre alle immagini registrate nella Stazione di Venezia dove compaiono con il trolley del cadavere, a dare una svolta alle indagini condotte in collaborazione con i colleghi di Venezia è stata la testimonianza di un tassista di Mestre. L'uomo era rimasto colpito dalla coppia di indiani che nella notte gli aveva consegnato 500 euro in contanti per farsi accompagnare a Milano in piazzale Loreto, e insospettito, aveva riferito il fatto. Da lì si è poi risaliti ai due indiani, entrambi impiegati in due differenti alberghi di Milano: per loro l'accusa è di omicidio volontario e occultamento di cadavere.



Dai loro racconti, seguiti all'arresto, è emersa la dinamica del viaggio con il cadavere, dopo l'uccisione: i due lo hanno nascosto in una valigia e condotto prima in treno a Lecco, per buttarlo nel lago. Non trovando il luogo e l'occasione che facesse a caso loro, i due assassini hanno ripreso subito un altro treno in direzione Venezia dove si sono liberati del corpo abbandonandolo nelle acque del Lido.

Il cadavere non mostra segni di violenza e l'ipotesi e che la studentessa possa essere stata soffocata con un cuscino. I due indiani avevano denunciato la scomparsa della coinquilina il martedì seguente alla sua morte, il 28, e risentiti in questura ieri avevano raccontato di averla trovata morta e di aver voluto liberarsi del cadavere senza avere problemi con le forze dell'ordine per paura di essere incolpati. Anche questa versione è stata smentita dalle indagini e i due sono ora in arresto per omicidio volontario e occultamento di cadavere.



Fissati per domani mattina, alle 10.30 in carcere, gli interrogatori di garanzia dei due indiani fermati per l'omicidio e l'occultamento del cadavere di Mahfab S. L'udienza di convalida dei fermi si terrà davanti al giudice per le indagini preliminari Chiara Valori.
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Corriere Adriatico