ROMA - La Cassazione ha spiegato il motivo per il quale, il 30 maggio del 2012, venne applicata la sorveglianza speciale a carico di Fabrizio Corona per un anno e sei mesi. I...
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In particolare, la Suprema Corte rileva che la Corte d'appello di Milano, l'8 maggio 2013, ha richiamato «i numerosi e cospicui precedenti penali (estorsioni, ricettazione e spendita di carta moneta falsificata, reati fallimentari, evasioni fiscali, denunce per truffa) attraverso i quali risulta scandita la vita lavorativa» di Corona «caratterizzata - evidenzia la Suprema Corte - da frequentazioni criminali e da atteggiamenti fastidiosamente inclini alla violazione di ogni regola di convivenza civile».
Piazza Cavour ricorda che il «'modus vivendi' di Corona» è stato «caratterizzato dalla ricerca ad ogni costo di facili ed illeciti guadagni e da condotte prive di scrupoli volte ad accaparrare risorse da investire in un tenore di vita lussuoso e ricercato». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico