La dieta mediterranea messa ko dalla crisi

La dieta mediterranea messa ko dalla crisi
ROMA - La 'spending review' del carrello della spesa ha assestato un duro colpo anche alla dieta mediterranea, tradizionale simbolo del benessere a tavola. ...

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ROMA - La 'spending review' del carrello della spesa ha assestato un duro colpo anche alla dieta mediterranea, tradizionale simbolo del benessere a tavola.


Nel primi due mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2013, secondo la Coldiretti, sono calati del 5% gli acquisti della pasta, del 4% quello di olio extravergine, -7% pesce, - 4% delle verdure fresche.

A subire di più le sforbiciate delle famiglie alla spesa alimentare (calata in media del 2%) sono stati proprio i prodotti base della dieta mediterranea. Ad eccezione del vino, unico prodotto del paniere a registrare un aumento di acquisti del 3%, a fronte però di un calo del numero di bottiglie acquistate, confermando così la tendenza degli italiani a bere di meno ma meglio.



Nei primi due mesi dell'anno - segnala ancora l'analisi della Coldiretti - a diminuire del 2% sono anche gli acquisti di carne e derivati, rafforzando la tendenza a preferire le carni bianche al posto delle rosse. In calo del 3% i consumi familiari di latte e derivati. Si spende meno anche per gli ortaggi trasformati in scatola o surgelati che subiscono un taglio del 4 per cento e si preferisce il rubinetto rinunciando alle acque minerali (-1%). A cambiare - continua l'organizzazione agricola - è in realtà anche il livello qualitativo degli alimenti acquistati con una tendenza a preferire i cibi a basso prezzo che non sempre offrono le stesse garanzie di qualità alimentare.



Una conferma - conclude la Coldiretti - viene dal fatto che le vendite dei cibi low cost al discount sono le uniche a far segnare un aumento consistente nel commercio al dettaglio in Italia (+2,9 per cento nel bimestre 2014 secondo l'Istat). La spesa alimentare è la seconda voce del bilancio familiare dopo la casa, uno degli effetti più eclatanti della riduzione del potere di acquisto ha riguardato il taglio dei consumi a tavola, balzati indietro di oltre 30 anni ai livelli del 1981. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico