Il Dalai Lama apre ai matrimoni tra persone dello stesso sesso

Il Dalai Lama
Il Dalai Lama ha cambiato posizione sui matrimoni gay e l’amore omosessuale. In un’intervista al famoso conduttore tv Larry King, ...

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Il Dalai Lama ha cambiato posizione sui matrimoni gay e l’amore omosessuale. In un’intervista al famoso conduttore tv Larry King,


il leader spirituale tibetano ha affermato senza più dubbi che il rapporto fra persone dello stesso sesso “è ok”. Il Dalai Lama, che ha concluso con questa intervista la sua visita di due settimane negli Stati Uniti, ha spiegato: «Se due persone in una coppia sentono davvero che questa strada (il matrimonio, ndr) è più pratica, che c’è più soddisfazione, e tutte e due le persone sono pienamente d’accordo, allora è ok».



Nell’intervista, condotta per la stazione via internet Ora.tv, il Dalai Lama ha precisato che l’unione omosessuale «è in definitiva una questione personale» e che il matrimonio va definito dai singoli Paesi. Ha però aggiunto che chi è religioso e vuole seguire i dettami della sua religione, deve obbedire a quel che la sua fede insegna: «E’ diverso per i non credenti», ha aggiunto, «sempre che ci sia accordo fra le due persone».



Nel passato il leader spirituale aveva espresso convinzioni diverse. In uno dei suoi libri aveva scritto che «il sesso deve essere praticato solo con gli organi intesi per il rapporto sessuale». Questa dichiarazione aveva causato le proteste del movimento per i diritti dei gay. E ora il Dalai Lama, che ha preso posizioni progressiste su quasi tutti i temi sociali e si è autodefinito “un femminista” ha evidentemente abbracciato una visione più tollerante anche su questo fronte. Difatti nella stessa intervista ha aggiunto che molestare e perseguitare persone gay, lesbiche, bisessuali o trangender «è sbagliato, ed è una violazione dei diritti umani».



Durante la sua visita negli Usa, il Dalai Lama ha incontrato il presidente Barack Obama, nonostante la Cina avesse fatto pervenire alla Casa Bianca le sue proteste. Il leader spirituale ha lasciato il Tibet, fuggendo in India, nel 1959, dopo un’insurrezione fallita contro il dominio cinese. Da allora Pechino lo accusa di essere «un separatista, un lupo in vesti d’agnello». Il Dalai Lama, tuttavia, ha sempre e solo chiesto l’autonomia del Tibet e ha sempre invocato le strade pacifiche.



Prima di parlare a Larry King, il Dalai Lama aveva tenuto, giovedì mattina, la tradizionale preghiera di apertura dei lavori al Senato. L’aveva inaugurata con le parole: «Io sono un monaco, un semplice monaco buddista». Poi ha scherzato verso i senatori: «vi spiegherò le mie parole traducendole in inglese, ma temo che la mia pronuncia sarà sbagliata». Invece le sue parole sono suonate chiare e limpide: «Con i nostri pensieri, noi creiamo il nostro mondo. La nostra mente è il centro, è il seme, delle nostre azioni. Parlate e agite con una mente pura, e la felicità vi seguirà». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico