ROMA - Ribaltare la sentenza di primo grado e condannare tutti gli imputati del processo per la morte di Stefano Cucchi, il geometra romano arrestato per droga e deceduto una...
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Lo ha ha chiesto il Pg, Mario Remus, nel processo d'appello. In primo grado furono condannati solo 5 medici.
La richiesta del pg è arrivata a conclusione della sua requisitoria nel processo d'Appello davanti alla Prima Corte d'assise d'appello di Roma.
La svolta: «Stefano pestato dopo l'udienza di convalida». Stefano Cucchi fu "pestato", ma l'aggressione avvenne dopo l'udienza di convalida del suo arresto per droga. È il colpo di scena emerso in aula dalle parole del Procuratore generale. Secondo l'accusa sostenuta in primo grado, Cucchi era stato picchiato nelle celle del Palazzo di Giustizia poco prima dell'udienza di convalida.
Tutto ciò ha consentito al Pg di giungere a una richiesta di condanna anche per gli agenti della penitenziaria che ebbero in cura Cucchi, e che in primo grado erano stati assolti. «C'è la prova che Stefano non avesse segni di aggressione violenta prima di arrivare in udienza - ha detto il Pg - L'aggressione è avvenuta dopo l'udienza di convalida dell'arresto e prima della sua traduzione in carcere». Tant'è che «in udienza ha battibeccato, si è alzato più volte, ha scalciato un banco; certo non avrebbe potuto farlo e fosse stato fratturato».
Per il rappresentante dell'accusa «la localizzazione delle lesioni sul corpo di Stefano non porta a credere che siano state causate da una caduta accidentale, bensì da una aggressione vera e propria. Stefano era di una magrezza eccezionale; il suo esile corpo ha scattato la fotografia di un'aggressione volontaria e intenzionale». La certezza espressa dal Pg Remus è che Stefano Cucchi «è stato aggredito dagli agenti della Polizia penitenziaria che lo avevano in custodia».
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