La storia: si innamora del donatore anonimo con cui ha concepito la figlia

La storia: si innamora del donatore anonimo con cui ha concepito la figlia
ROMA - Quando due persone sono destinate ad incontrarsi, non c'è ostacolo che tenga. Aminah Hart e Scott Andersen ne...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA - Quando due persone sono destinate ad incontrarsi, non c'è ostacolo che tenga.




Aminah Hart e Scott Andersen ne sono la prova vivente.







Aminah e Scott, infatti, hanno avuto una figlia insieme, la piccola Leila, senza mai incontrarsi. E' solo dopo, quando Leila aveva già un anno, che si sono conosciuti. E innamorati.



Una storia a lieto fine cominciata in modo drammatico: Aminah, australiana di padre indiano, aveva avuto due figli, entrambi morti dopo pochi mesi a causa di una rara malattia genetica di cui aveva scoperto di essere portatrice. A 42 anni era single, con un carico di dolore sulle spalle che non le permetteva di andare avanti, e con la paura di non poter mai avere un bimbo sano. L'unica possibilità per lei era avere una femmina alla quale la malattia non si sarebbe potuta trasmettere: ma Aminah non aveva un compagno e sentiva che il tempo utile cominciava a scorrere via troppo in fretta.



Quindi decise di rivolgersi alla banca del seme e di tentare la sorte con un donatore anonimo, scegliendolo «sulla carta», tra tre fogli con le caratteristiche fisiche, sanitarie e gli hobby di tre uomini diversi di cui - pensava - non avrebbe mai conosciuto l'identità. «Scelsi Scott - racconta - perché si descriveva come felice e in salute, due cose che fino ad allora non avevo mai conosciuto».



Un anno dopo nasceva Leila, sana e biondissima. Non somigliava affatto alla mamma, mora e con caratteri orientali come il sangue indiano che le scorreva delle vene. E' in quel momento che Aminah cominciò a coltivare la curiosità sull'identità del donatore che le aveva cambiato la vita. E, grazie a sua madre e a varie ricerche su Internet, riuscì a risalire a Scott Andersen e a fare richiesta di conoscerlo alla banca del seme.



Una sorpresa per lui, il padre di Leila, che aveva già quattro figli e una compagna. «Di solito madri e figli possono chiedere di conoscere il donatore a 18 anni - spiega - quindi non mi aspettavo una richiesta così presto». Aveva cominciato a donare il seme nel 2006, Scott, perché pensava fosse un modo di aiutare la gente. E trovare le foto della piccola Leila nella cassetta delle lettere fu un colpo al cuore.



Poi, il primo incontro con Aminah. E la scintilla tra i due, scoccata subito. «Ho pensato: 'Meno male, sembra un bravo ragazzo' - racconta la madre di Leila - ero nervosissima, ma abbiamo subito sentito una connessione». Poco tempo dopo, Scott ha lasciato la sua compagna dell'epoca per dedicarsi ad Aminah e a sua figlia. Ora stanno insieme da un anno. E chissà, Leila potrebbe presto avere una sorellina.



Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO


Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico