NAPOLI - L'ambulanza a sirene spiegate si fa largo fra le auto, passa veloce poi rallenta, va sempre più piano, ha un paio di sussulti. ...
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Alla fine accosta sul ciglio della strada dopo lo svincolo della Tangenziale. L'autista allarga le braccia in segno di resa: la benzina è finita. Seguono momenti convulsi. Chiamate in successione per prestare soccorso al mezzo di soccorso.
Arriva un'altra ambulanza: il malato viene trasbordato da un mezzo all'altro. Il suono pungente della sirena ricomincia e l'ammalato viene portato via; gli uomini a bordo del mezzo rimasto a secco possono finalmente dedicarsi al loro problema principale: cercare un distributore vicino per andare a recuperare un po' di carburante.
La vicenda è paradossale e in qualche modo è simbolica della sanità nella nostra città anche se, nello specifico, va precisato che si tratta di un mezzo gestito da una ditta privata che ha un appalto con la sanità pubblica; eppure la domanda non può essere cancellata: come è possibile che un mezzo di soccorso rimanga a secco mentre trasporta un malato? La risposta deve necessariamente arrivare da chi gestisce il servizio, a tutti i livelli; ai cittadini restano invece lo stupore e anche un po' di preoccupazione.
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