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Un provvedimento ponte tra il 7 e il 15 gennaio, ovvero tra la data di scadenza del decreto natalizio e quella dell'ultimo Dpcm. È una delle ipotesi che - a quanto si apprende - sarebbe stata sul tavolo del vertice di governo presieduto dal premier Conte appena concluso. Non si esclude che tale provvedimento contenga misure che saranno applicate a livello nazionale, aldilà del sistema delle fasce.
È terminato il vertice tra il premiere Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e membri del Cts.
GLI SCENARI
In scadenza anche il provvedimento che regola i 21 parametri per la valutazione del rischio nelle Regioni è in scadenza: data 15 gennaio. Questi potrebbero essere riconsiderati in maniera più stringente, abbassando la soglia dell'indice Rt per passare negli scenari arancione e rosso. Al momento, con un Rt superiore all’1,25 le Regioni rischiano di passare in fascia arancione. Se l'indice va oltre l’1,50 può scattare la fascia rossa. I tecnici vorrebbero abbassare a 1,1 il valore dell’Rt per far scattare le prime contromisure, in modo da intervenire prima che la situazione precipiti. Il dato andrebbe però valutato unitamente a l’incidenza, vale a dire il numero di nuovi casi positivi ogni 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni.
Altra ipotesi quella di istituire zone rosse nei fine settimana valide per tutto il Paese. In questo caso, varrebbero le regole ormai note: bar, ristoranti, negozi e centri commerciali chiusi, limitazione degli spostamenti a quelli necessari.
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