Yara, oggi la sentenza su Bossetti: dopo sei anni la famiglia potrà avere giustizia

Yara, oggi la sentenza su Bossetti: dopo sei anni la famiglia potrà avere giustizia
Tre mesi perché il cadavere di Yara Gambirasio venisse ritrovato, sei anni per arrivare alla prima sentenza: una richiesta di ergastolo nei confronti nell'unico...

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Tre mesi perché il cadavere di Yara Gambirasio venisse ritrovato, sei anni per arrivare alla prima sentenza: una richiesta di ergastolo nei confronti nell'unico imputato, il muratore Massimo Bossetti. Sentenza che verrà letta domani in aula di Corte d'Assise di Bergamo davanti a telecamere e microfoni spenti. Un black out innaturale per un caso che ha catalizzato da subito l'attenzione del Paese. 


Yara, 13enne ginnasta senza grilli per la testa, scompare il 26 gennaio 2010 a pochi a pochi metri da casa - Brembate di Sopra, nel Bergamasco - e il suo corpo viene scoperto in un campo distante una decina di chilometri da lì, tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011. 
Dopo una falsa pista - l'arresto del manovale marocchino Mohamed Fikri, incastrato da una errata traduzione - del caso si torna a parlate a settembre 2012. La monumentale mappatura genetica porta ad un sospetto, l'unico il cui Dna corrisponda a quello ritrovato su Yara. 

È Massimo Bossetti, figlio illegittimo di Ester Arzuffi una casalinga di Gorno, un paese vicino. La donna negherà sempre la relazione extraconiugale. Il 16 giugno 2014 Bossetti viene arrestato: ha 43 anni, tre figli e un moglie, Marita, che - malgrado il rapporto coniugale travagliato - lo difenderà sempre. 

Il suo Dna - prelevato due giorni prima con la scusa di un test all'etilometro - corrisponde a quello sui leggins della ragazzina. Lui non chiede il rito abbreviato e negherà sempre di aver mai avuto a che fare con la 13enne. In questi sei anni, oltre alla tragedia della morte, c'è stato un po' di tutto: vite personali rovistate fin nel profondo, dagli amori illegittimi alle corna, le minacce e le percosse ai parenti dell'imputato. 

Ma soprattutto furiosi scontri tra gli avvocati della difesa - che sconfessano la prova regina del Dna - e l'accusa, il pm Letizia Ruggeri che considera l'impianto investigativo solidissimo e Bossetti un mentitore incallito. Su tutto l'assordante silenzio dei coniugi Gambirasio, che da sei anni aspettano solo giustizia.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico