BERGAMO - Il DNA sui vestiti di Yara, il suo furgone immortalato nei pressi della palestra frequentata dalla 13enne e nessun alibi. Sono questi gli elementi che hanno incastrato...
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Durante le indagini, più volte, il muratore ha parlato di complotto e di prove pilotate contro di lui ma durante il processo è stato scientificamente smentito, in modo particolare dalla prova del DNA. Anche le prove con i filmati del furgone, secondo i giudici, non lasciano molto all'interpretazione e da alcuni frame emergerebbe anche la figura di Yara. La stessa moglie, Marita, avrebbe aiutato a incastrarlo dicendo di non avere idea dove si trovasse le ore in cui la 13enne è scomparsa.
Le indagini su Bossetti sembrano incastrarlo, ma il muratore ha continuato a ribadire la sua innocenza e la sua calma, come riporta il suo avvocato. Domani in mattinata la sentenza che potrebbe costargli anche l'ergastolo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico