Voucher comprati con carte di credito false: centinaia di vittime in tutta Italia

Voucher comprati con carte di credito false: centinaia di vittime in tutta Italia
Un'organizzazione che acquistava voucher dell'Inps usando carte di pagamento e conti correnti on line di persone ignare è stata colpita con...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un'organizzazione che acquistava voucher dell'Inps usando carte di pagamento e conti correnti on line di persone ignare è stata colpita con un'operazione, chiamata 'Fake jobs' condotta dalla Polizia postale e dal Nucleo speciale frodi tecnologiche della Finanza. Dall'alba, finanzieri e poliziotti stanno eseguendo dodici decreti di perquisizione nelle province di Frosinone e di Napoli, emessi dalla Procura di Roma al termine di un'indagine durata circa due anni, col contributo di Poste Italiane e dell'Inps.


Centinaia le vittime in tutta Italia, con un profitto di circa un milione e mezzo di euro. I truffatori acquisivano i dati attraverso la tecnica del 'phishing' o dello 'smishing', tramite l'invio di decine di migliaia sms che offrivano buoni carburante ricariche telefoniche o altro, utilizzando loghi e marche di aziende ben note.

Una volta ottenuti i dati, facevano confluire le somme sottratte su portafogli elettronici intestati a finti «datori di lavoro». I 'wallet' venivano poi utilizzati come veri e propri conti correnti per redistribuire le somme frodate a falsi «prestatori d'opera occasionali», tutti regolarmente registrati presso l'Inps e titolari della carta Postepay Inps attraverso la quale monetizzavano i proventi.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico