RAGUSA - Anche una lettera per il consorte a sottolineare la situazione difficile che sta vivendo Veroncia Panarello in carcere. «Davide ho ricevuto una tua lettera, ma faccio...
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È una brano della lettera che Veronica Panarello, in carcere ad Agrigento per l'omicidio del figlio Lorys, ha scritto al marito Davide Stival. Scrive Veronica: «Tu dici che non mi hai abbandonato, ma mi hai lasciata al freddo e al gelo senza nulla da indossare, rifiutandoti anche di consegnarli a mio padre. Non ti sei nemmeno informato quando sono finita in ospedale».
E sottolinea che «il solo sostegno che ho ricevuto è quello di mio padre, mia madre, la famiglia di tua zia Antonella, le tante persone sconosciute e, soprattutto, dalla famiglia Villardita, il mio avvocato e tu tutto questo non lo reputi abbandono?». E ancora: «Dici che non vuoi farmi del male, ma quello che stai facendo cos'è? Bene, secondo te? Sono sola nel cercare la verità e la giustizia per nostro figlio; lui se fosse stato qui, non avrebbe permesso mai a nessuno, compreso te, di farmi tutto questo male. Sono distrutta e il mio corpo inizia a dare i primi segni».
Poi il pensiero di Veronica va al figlio minore Diego: «Hai ragione nel dire che Diego va protetto e tutelato, infatti, il giudice dei minori aveva chiesto massima riservatezza. Ma vi siete mai chiesti come sta veramente Diego? È stato spostato dalla propria casa a quella di tua madre, con cui non era mai rimasto; non vede e non ha al suo fianco suo fratello Lorys; sua mamma è scomparsa anche lei improvvisamente, ed io non ci credo che non mi cerchi o non chieda di me e di Lorys».
Perchè «i nostri figli sono sempre stata l'unica mia ragione di vita e sono l'unica cosa che mi spinge a non abbandonarmi alla disperazione». «Diego - esorta la donna - non è soltanto la tua speranza per cercare di andare 'avantì, una parola difficilissima in questo momento. Non posso vederlo, ma nessuno ti vieta di farmi avere sue notizie o delle sue foto. Ma tu nemmeno quello fai e per te questo non è farmi del male? Non smetterò di lottare: lo devo a Lorys e Diego, il mio più immenso Amore».
Quindi, l'appello finale al marito Davide: «Quando ti deciderei a stare al mio fianco ed aiutarmi nella ricerca e nella giustizia per Lorys, sai dove trovarmi, io ti aspetto. Tu sai chi sono e non mi importa di ciò che dice chi non mi conosce. La cattiveria è la rovina di tutto il mondo».
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Corriere Adriatico