Variante Delta, perché ​fa paura al governo e alle Regioni

Ma perché il governo e l'Istituto Superiore di Sanità sono così preoccupati dalla variante Delta del Coronavirus? Per un motivo molto semplice: la...

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Ma perché il governo e l'Istituto Superiore di Sanità sono così preoccupati dalla variante Delta del Coronavirus? Per un motivo molto semplice: la popolazione italiana è fra le più anziane del mondo e poiché alla vaccinazione mancano ancora molti ultrasessantenni si teme che da ottobre possa riesplodere la pandemia sia pure a livelli meno intensi dell'anno scorso. Al momento risultano aver avuto almeno una dose di vaccino il 76% degli italiani fra 60 e 69 anni; l'85% fra 70 e 79 anni; il 93% fra 80 e 89 anni e il 96% oltre i 90 anni. Non si sono ancora vaccinati circa 2,5 milioni di italiani con più di 60 anni.

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Il fatto è che la variante Delta è più contagiosa rispetto al Covid "normale" nella misura del 50% circa. Questo significa che poiché le scuole riapriranno in presenza il virus circolerà massicciamente fra i giovani e fatalmente i figli o i nipoti una volta tornati a casa potrebbero contagiare genitori e nonni non vaccinati o anche quelli vaccinati ma che non hanno sviluppato gli anticorpi.

E' quello che sta succedendo in Gran Bretagna dove la media dei contagi giornalieri è risalita a 16.000 casi al giorno ma è la ragione per cui Israele che aveva quasi eradicato il virus essendo il paese più vaccinato al mondo ha deciso di reintrodurre le mascherine obbligatorie al chiuso.

In Italia si tenta di correre ai ripari controllando fra i tamponi giornalieri quanti positivi sono stati colpiti da questa variante, cercando di tracciare tutti i casi e di bloccare i focolai ma soprattutto mantendo alte le vaccinazioni. Intanto non più tardi di metà luglio le Regioni dovranno comunicare al commissario nazionale anti Covid, Francesco Paolo Figliuolo, quanti ultrasessantenni non sono stati ancora vaccinati.

 

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Corriere Adriatico