Troppi profughi in piazza per il wi-fi Il sindaco decide di spegnere tutto

Troppi profughi in piazza per il wi-fi Il sindaco decide di spegnere tutto
VAL DI ZOLDO - Il wi-fi attira i profughi. Il Comune stacca la spina. Succede a Val di Zoldo, dove il sindaco ha spento la connessione gratuita a internet sulla piazza di...

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VAL DI ZOLDO - Il wi-fi attira i profughi. Il Comune stacca la spina. Succede a Val di Zoldo, dove il sindaco ha spento la connessione gratuita a internet sulla piazza di Forno. Il motivo? Una ventina di immigrati, ospiti del Ceis, stazionavano per tutto il giorno nel parco giochi adiacente alla piazza.

Smartphone in mano, seduti sulle panchine, ma anche sullo scivolo e sugli altri giochi del parco. Tanto che mamme e bambini, da qualche tempo, non frequentavano più lo spazio verde. «Non è una questione razzista - premette il primo cittadino, Camillo De Pellegrin -. Ma credo fermamente che sia necessario riprendere in mano la gestione dei migranti. Tenerli fermi, senza far niente, tutto il giorno in un piccolo paese come il nostro diventa destabilizzante. Soprattutto per loro».
La storia del wi-fi va risale a qualche giorno fa. Quando alcuni turisti hanno chiesto al sindaco come mai lo hotspot che regala internet gratis in tutta la piazza di Forno di Zoldo fosse spento. «Due mesi fa la zona del wi-fi, vicino al parco giochi, ha cominciato ad essere meta privilegiata dei migranti - spiega De Pellegrin -. Prima stavano tutto il giorno nella struttura di Pralongo (dove sono ospiti del Ceis, ndr) e si mettevano vicino alle case private, cercando di captare il segnale wi-fi libero di qualche abitazione. Qualcuno deve aver spento il modem e così sono arrivati in piazza». Nessun problema: possono utilizzare il servizio internet libero del Comune. La questione però cambia piega quando i migranti hanno fatto del parchetto la loro seconda casa. «Passavano lì la maggior parte del giorno e anche della sera - continua De Pellegrin -. Stazionavano sulle panchine e sullo scivolo. E di fatto le mamme e i bambini non andavano più al parco, perché era tutto occupato. Ho chiamato la gestione di Pralongo, per chiedere di attivare dentro la struttura del Ceis un servizio wi-fi. Dopo alcune settimane ho deciso di staccare lo hotspot della piazza». Non appena a Pralongo attiveranno il servizio, il municipio riaccenderà il suo wi-fi. 

«L'avrei fatto anche se fossero stati ragazzi italiani - spiega il sindaco -. Non è edificante vedere un gruppo di ragazzi che staziona tutto il giorno su una panchina. Purtroppo la gestione dell'immigrazione che sto vedendo non è positiva». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico