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La distribuzione e la somministrazione delle prime dosi di vaccino anti-Covid, in Italia, potrebbero subire un clamoroso ritardo. Il problema, in questo senso, non è tanto il trasporto e la conservazione del vaccino, che non sono proprio agevoli, bensì riguarda le siringhe scelte dal commissario straordinario Domenico Arcuri per conto del Governo italiano.
A Tagadà, su La7, la conduttrice Tiziana Panella si è messa infatti in contatto con Antonio Masseroni, responsabile dell'azienda Pentaferte, di Campli (Teramo), che produce le siringhe con cui sarà iniettato il vaccino contro il Sars-CoV-2. In pratica, Domenico Arcuri, a differenza di quanto fatto dal Governo francese, ha scelto un prodotto migliore e più specifico, che però non sarà disponibile prima di circa tre mesi.
«Noi produciamo diversi tipi di siringhe per i vaccini. La Francia ci ha chiesto già a settembre delle siringhe standard che si collegano all'ago tramite pressione e siamo in piena produzione per l'ordine del Ministero della Salute francese» - ha spiegato Antonio Masseroni - «L'Italia ci ha chiesto 157 milioni di siringhe che invece si avvitano, di un tipo indubbiamente più performante ma anche più costoso, meno reperibile e inusuale per la somministrazione dei vaccini.
Corriere Adriatico