Gran Bretagna, legge contro i guardoni: chi fotografa sotto le gonne rischia il carcere

Upskirting
I guardoni sono avvertiti: nel Regno Unito è diventato reato scattare fotografie di nascosto sotto la gonna delle donne. La Camera dei Lord ha infatti approvato una legge...

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I guardoni sono avvertiti: nel Regno Unito è diventato reato scattare fotografie di nascosto sotto la gonna delle donne. La Camera dei Lord ha infatti approvato una legge che condanna la pratica dell'”upskirting”, ovvero fotografare di nascosto le parti intime di una donna.





La legge arriva dopo una campagna iniziata dalla 26enne Gina Martin e durata 18 mesi. La Martin era stata vittima, in passato, di un guardone armato di cellulare. Si trovava a Hyde Park per il British Summertime Festival 2017 quando notò un uomo piegarsi dietro di lei: «Cinque minuti dopo ho visto che un suo amico stava guardando una foto scattata alle parti intime di una donna. Ho capito subito che si trattava di me», ha raccontato la donna.

Martin riuscì a impadronirsi del telefono e lo consegnò a un agente di polizia.  L'agente, tuttavia, non potè fare nulla, perché in Gran Bretagna non esisteva una legge che condannasse le molestie di questo genere. Da quel momento la ragazza ha dato il via a una campagna per rendere illegale l’upskirting, lanciata dall’hashtag #StopSkirtingTheIssue che ha raccolto oltre 100mila firme e l’appoggio immediato di Theresa May.

«Ci sono tante persone che faranno affidamento su questa legge», ha dichiarato Martin dopo l’approvazione della norma. «Tutto ciò significa poter decidere sul proprio corpo e ottenere giustizia quando viene trattato come una proprietà pubblica. Possibilità che non ho avuto quando è capitato a me».
 
«Con il mio gesto voglio incoraggiare anche le persone a cambiare le cose», ha aggiunto la 26enne, che è riuscita a trasformare in legge una campagna di cui si poteva occupare solamente nel tempo libero. «Sono una persona come tante e mi posso a malapena permettere di poter vivere a Londra con il mio stipendio. Eppure sono riuscita a fare tutto questo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico