Coronavirus, spunta una nuova strada con cui il virus invade organismo: recettore sensibile a farmaci anti-diabete

Coronavirus, spunta una nuova strada con cui il virus invade organismo: recettore sensibile a farmaci anti-diabete
C'è un'altra via d'ingresso del coronavirus nelle cellule: è il recettore Dpp4, una serratura molecolare che il virus usa per invaderle; è su...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
C'è un'altra via d'ingresso del coronavirus nelle cellule: è il recettore Dpp4, una serratura molecolare che il virus usa per invaderle; è su tutti i tipi di cellule umane ed è lo stesso su cui agiscono molti farmaci anti-diabete; ciò indica che gli stessi farmaci potrebbero essere usati contro Covid-19, almeno nei casi più lievi. L' osservazione, pubblicata su Diabetes Research and Clinical Practice, è di Gianluca Iacobellis, dell'Università di Miami. La prima porta di ingresso finora nota è il recettore Ace2, che si trova soprattutto sulle cellule del sistema respiratorio umano.



In particolare dopo il recettore Ace2, che si trova soprattutto sulle cellule del sistema respiratorio umano e che è stato individuato fin dall'inizio come la principale porta d'ingresso del nuovo coronavirus nell'organismo umano, la scoperta che il SarsCoV2 si lega al recettore Dpp4 indica che «esiste anche un meccanismo diverso, che potrebbe aprire una via terapeutica per chi ha la malattia Covid-19 in forma moderata», ha detto all'ANSA Iacobellis, che dirige il Servizio di Diabetologia dell'ospedale universitario di Miami.

Il recettore Dpp4 è noto per essere presente sulla superficie di tutte le cellule, come quelle di bronchi e cuore, e per avere un legame con il sistema immunitario e con quello infiammatorio, così come era noto il suo coinvolgimento nella malattia da coronavirus comparsa nel 2002-2003, la Sars. Adesso si tratta di capire fino a che punto i farmaci anti-diabete possono essere efficaci contro la Covid-19. Risposte certe non ci sono ancora perché la ricerca su questo tema è appena all'inizio.


Il primo passo è raccogliere i dati e a questo proposito, ha detto Iacobellis, «nell'Università di Miami abbiamo appena iniziato uno studio osservazionale per vedere se i pazienti con Covid-19 trattati con la terapia per il diabete hanno decorso diverso». Le molecole alla base di questi farmaci si chiamano sitagliptin linagliptin saxagliptin e alogliptin: «Tutte hanno un profilo di tollerabilità molto buono - ha osservato - e recentemente è stato anche totalmente smentito il sospetto che aumentassero il rischio di infezioni alte vie respiratorie». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico