ROMA - Entro due anni la biopsia liquida, che permette di studiare il dna delle cellule tumorali nel flusso sanguigno, diventerà l'esame 'chiave' per monitorare...
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Il test del sangue consentirà dunque presto di tenere sotto controllo vari tipi di tumore, monitorandone l'evoluzione e rendendo possibile tarare le cure ed i farmaci a seconda dello sviluppo della malattia. Uno dei tumori già 'sotto assediò è quello del colon retto, come spiega Alberto Bardelli, responsabile Genomica dei tumori all'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo (To): «Nell'ambito delle sperimentazioni cliniche stiamo già utilizzando la biopsia liquida, con cadenza quindicinale, per monitorare i pazienti con cancro al colon metastatico, con grandi vantaggi. Oggi, infatti, si effettua la tac per valutare se un tumore è in progressione, ma la tac non dice perché il tumore cresce. La biopsia liquida, invece, ci fa capire quale tipo di resistenza si stia sviluppando al farmaco utilizzato e rende così possibile optare per farmaci alternativi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico