La truffa della falsa dottoressa: «Sono qui per verificare se la cura è efficace». E la 30enne porta via i gioielli di una vita della nonnina

Marghera: la vittima ha denunciato il caso alla polizia

La truffa della falsa dottoressa: «Sono qui per verificare se la cura è efficace». E la 30enne porta via i gioielli di una vita della nonnina
MARGHERA - «Buongiorno signora. Scusi il disturbo, sono la dottoressa Rossi. Mi manda l'Ulss 3 per verificare se sta bene e se la cura che sta seguendo sta facendo...

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MARGHERA - «Buongiorno signora. Scusi il disturbo, sono la dottoressa Rossi. Mi manda l'Ulss 3 per verificare se sta bene e se la cura che sta seguendo sta facendo effetto». Come dubitare di fronte a un tale "biglietto da visita"? Così l'anziana non solo ha aperto fiducia e grata la porta di casa, ma ha fatto entrare e accomodare in salotto quella che poi si è rivelata una truffatrice della peggior specie. È successo qualche mattina fa in via Calvi a Marghera, attorno alle 10. È a quell'ora che la delinquente è entrata in azione senza la minima esitazione. A colpo sicuro. Con ogni probabilità sapendo che in quell'appartamento a piano terra viveva sola una ultraottantenne. I convenevoli, qualche domanda di prassi. Giusto per entrare in confidenza con l'unico obiettivo: farsi mostrare dove tiene i gioielli. La trappola era scattata: al primo momento di disattenzione ecco che la finta medica ha afferrato la scatola con i monili e la infila nella borsa. Quindi le ultime chiacchiere con cui ha rassicurato la sua vittima per poi salutarla e andarsene. Di essere stata derubata, l'82enne se ne accorgerà circa mezz'ora dopo. E non voleva crederci. Soprattutto non si dava pace di essere stata ingannata.

 

LA TELEFONATA

È a quel punto che ha chiamato la polizia e ha chiesto aiuto. Agli agenti racconterà tutta la vicenda descrivendo la sconosciuta come una ragazza sui trent'anni, magra, vestita di scuro e con un foulard bianco. Le aveva rubato tutti gli "ori" di una vita. I poliziotti hanno subito diramato le ricerche. Ma della falsa dipendente dell'azienda sanitaria non c'era già più traccia. Questo episodio è l'ennesima conferma che sul fronte truffe agli anziani non si deve mai abbassare la guardia e che la formazione e la sensibilizzazione sul fenomeno devono essere costanti in primis nei confronti delle potenziali vittime: ovvero chi è in là con l'età e non ha una rete parentale che possa fare da filtro. Ma anche i vicini devono fare la loro parte, cercando di "vigilare" su estranei e malintenzionati che si aggirano nel quartiere. Il Comune è da tempio che ha avviato la campagna "Ocio-ciò" rivolta alla popolazione over 70 proprio per prevenire il fenomeno fra i più odiosi.

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Corriere Adriatico