Truffa ai vip, dimanti di scarto venduti anche a Vasco Rossi: 5 banche alla sbarra

Truffa ai vip, dimanti di scarto venduti anche a Vasco Rossi: 5 banche alla sbarra
Anche a Vasco Rossi i diamanti erano sembrati un bene rifugio su cui puntare in tempi di crisi. Tanto che il rocker di Zocca tra il 2009 e il 2011 ne aveva comprati per oltre 2,5...

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Anche a Vasco Rossi i diamanti erano sembrati un bene rifugio su cui puntare in tempi di crisi. Tanto che il rocker di Zocca tra il 2009 e il 2011 ne aveva comprati per oltre 2,5 milioni. Per poi scoprire, come altri 300 malcapitati tra cui l'imprenditrice Diana Bracco e i volti della tv Federica Panicucci e Simona Tagli, che quelle pietre avevano un valore molto inferiore rispetto a quello prospettato in banca ai clienti.


In tutto sono 87 le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta milanese sulla presunta maxi truffa messa a segno - secondo il pm Grazia Colacicco che ieri ha chiuso le indagini - con la complicità di funzionari di Banco Bpm, Unicredit, Mps, Intesa Sanpaolo e Banac Alletti. Coinvolte anche le due società Intermarket Diamond Business spa (IDB) e la Diamond Private Investment spa (DPI). I reati ipotizzati sono truffa aggravata e autoriciclaggio. Nel febbraio scorso le Fiamme gialle avevano sequestrato oltre 700 milioni di euro anche presso gli istituti di credito indagati.

La maxi truffa avrebbe preso il via nel 2009 e sarebbe andata avanti per anni, producendo profitti per oltre 500 milioni. Per il pm Colacicco sarebbero state raggirate «decine di migliaia di risparmiatori», che avrebbero sottoscritto «contratti di acquisto dei diamanti, per un prezzo notevolmente superiore al reale valore della pietra (mediamente tra il 30 e il 50%, ma a volte anche l'80%)». Secondo la procura i funzionari che proponevano l'investimento sarebbero stati ripagati con benefit di ogni genere. La Idb, ad esempio, avrebbe fatto «una serie di regali ai vertici del Banco Bpm e di Unicredit». In particolare, l'ex ad di Banca Alletti e ex dg del Banco Bpm, Maurizio Faroni, avrebbe ricevuto «oggetti di archeologia», oltre che 150mila euro di donazioni ad una onlus da lui presieduta.

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Corriere Adriatico