Strage dei treni, il capostazione: «Due treni fermi, partito per errore»

ANDRIA - Vito Piccarreta, il capostazione di Andria, avrebbe agito per un automatismo dovuto al fatto di avere due treni fermi in stazione: l'andriese ha ammesso davanti ai pm...

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ANDRIA - Vito Piccarreta, il capostazione di Andria, avrebbe agito per un automatismo dovuto al fatto di avere due treni fermi in stazione: l'andriese ha ammesso davanti ai pm di aver fatto partire il treno ET1021 diretto verso Corato, che si è poi scontrato con il treno ET1016. Lo si apprende da fonti investigative al termine dell'interrogatorio di Piccarreta.

 

Il convoglio fermo ad Andria e diretto verso Corato - secondo le indagini - non doveva partire perché Piccarreta sapeva che da Corato era in arrivo un altro convoglio, che lui stesso stava aspettando in stazione. Piccarreta, quindi, dopo l'arrivo in ritardo di 23 minuti ad Andria del primo treno proveniente da Corato (l'ET 1642), avrebbe agito in base ad un automatismo generato dal fatto di avere due treni fermi in stazione: ha alzato la paletta e ha fatto partire tutti e due i convogli, il primo verso Corato, l'altro verso Barletta. Questo alle 10.59. Attorno alle 11.07, un minuto circa dopo il disastro, risulta dai tabulati acquisiti dalla polizia, il capostazione di Andria ha chiamato il collega di Corato e lo ha avvertito di aver dato la partenza al treno. A quell'ora nessuno dei due capistazione sapeva che c'era stato il disastro ferroviario. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico