TORTORETO - Migliaia di persone con il fiato sospeso. Poi il rincorrrersi di notizie: un pilota è riuscito a salvarsi, ha perso la vita invece l'altro. Il suo corpo è stato...
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Due aerei della pattuglia acrobatica che si stava esibendo prima delle Frecce Tricolori, spettacolo previsto ad Alba Adriatica alle 17, si sono scontrati nel cielo di Tortoreto precipitando in mare. Si tratta di due velivoli monoposto a elica. Un pilota ha effettuato l'ammaraggio e si è salvato, niente da fare invece per l'altro.
Individuato il velivolo precipitato in mare dopo lo scontro in aria sui cieli di Tortoreto. Si troverebbe a quattro metri di profondità.
L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (Ansv) ha aperto un'inchiesta sullo scontro tra due aerei. Un investigatore dell'Agenzia sta raggiungendo il luogo dell'incidente che - è stato specificato - ha coinvolto due aerei autocostruiti (e non ultraleggeri, come scritto in precedenza). Il primo aereo è modello Rv-7 con marche I-Amel; il secondo modello Rv-8 con marche I-Lovi.
«Stavamo passeggiando sul lungomare di Tortoreto, abbiamo visto i due aerei volare a bassa quota e non molto velocemente. Quando si sono scontrati abbiamo sentito il botto e in pochi secondi sono caduti in mare, a poca distanza dalla spiaggia. C'è mancato veramente poco alla strage, la spiaggia era piena di gente in quel momento». È il racconto di Marco Valenti, che sta trascorrendo alcuni giorni di relax con la famiglia a Tortoreto. «C'è da dire - osserva - che i soccorsi sono arrivati istantaneamente, sia via mare sia via terra».
I due velivoli coinvolti nell'incidente fanno parte del team QBR, «Quei Bravi Ragazzi», squadra sportiva dilettantistica di Sassuolo (Modena). La squadra è composta, secondo quanto si apprende dal sito ufficiale www.qbrteam.it, da Marco Ricci, Dimitri Paolacci, Ignazio Ingenito, Luigi Wilmo Franceschetti e Marco Grilli (riserva). Sulla pagina Facebook del team cominciano ad apparire messaggi attoniti e sconcertati di amici e fan dei componenti del gruppo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico