SPOLETO - Si è recato in ospedale per un semplice prelievo del sangue, ma non appena arrivato il suo turno ha detto al personale del servizio prelievi: “Sono...
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Anche perché, il 50enne protagonista dell’assurdo episodio aveva davvero la febbre, ma non era mai stato in Asia. I medici, però, non potevano saperlo e l’uomo è stato quindi sottoposto ai particolari protocolli previsti dal ministero della salute per i casi di sospetto coronavirus. Subito dopo aver risposto, in modo falso, al relativo questionario ministeriale, ha ammesso con leggerezza: «Non è vero che sono stato in Cina, era uno scherzo». Uno scherzo decisamente di cattivo gusto e che gli è costato una denuncia per procurato allarme. L’ospedale, infatti, ha subito segnalato l’accaduto ai carabinieri della Compagnia di Spoleto, che hanno trasmesso gli atti in procura. A carico dell’uomo, quindi, è scattata la denuncia. Come accertato dai carabinieri, del resto, quel 50enne residente in un Comune dell’hinterland ed evidentemente in vena di scherzi, non solo non è mai stato in Cina in vita sua, ma neanche nel continente asiatico. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico