Ha ucciso la moglie, poi ha chiamato il 112 e si è consegnato alle autorità: è successo a Torino, in una palazzina al settimo piano in corso Orbassano, e il...
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Carabiniere suicida a 23 anni in caserma: si è sparato con la pistola d'ordinanza
Roberto ha ucciso la moglie Brigida colpendola al petto ripetutamente, almeno venti volte. E solo dopo qualche ora, alle 14:30, ha preso il telefono e ha chiamato il 112. «Venite, vi aspetto». Dovrà essere Roberto a dare spiegazioni agli inquirenti. Le pattuglie della squadra mobile della Questura si sono precipitate sul posto. Il corpo della donna, ormai privo di vita, era in cucina. L'uomo si è consegnato agli agenti senza fare storie.
Ai poliziotti che sono intervenuti, e a quelli che gli hanno rivolto le prime domande, ha parlato genericamente di un litigio e basta.
IL DRAMMA A TORINO «Erano due persone tranquille e riservate. Vero è che lui sembrava un pò strano ma, nel complesso, quando ci capitava di incrociarlo per le scale o per la strada era sempre gentile». Gli abitanti del quartiere Santa Rita, a Torino, in una zona non molto lontana dallo stadio Olimpico, faticano a credere che in quell'alloggio un matrimonio ultradecennale sia finito nel sangue.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti l'aggressione è avvenuta al culmine di un litigio. Un risvolto che stupisce gli inquilini della palazzina: «Non ci sembrava che bisticciassero molto spesso. In effetti due giorni fa avevamo sentito una discussione a voce alta. Lui pareva aggressivo, lei più remissiva. Ma era una roba normale. Cose che tra moglie e marito possono succedere. Niente che lasciasse pensare a uno scoppio improvviso di violenza».
I vicini sono sgomenti. «Abitavano qui da una ventina d'anni ma nessuno può dire di averli conosciuti davvero. Davano pochissima confidenza e non frequentavano nemmeno le assemblee di condominio». «A me - riferisce un giovane - il signor Del Gaudio aveva chiesto con garbo notizie di mio padre, che non stava bene». E poi buongiorno, buonasera e poco altro. Una persona riservata e tranquilla. Fino ad oggi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico