Jihad, inneggiava alla guerra islamica: condannato ed espulso in Abruzzo

Jihad, Arslan inneggiava alla guerra islamica: condannato ed espulso in Abruzzo
L'AQUILA - Fermato dai carabinieri del Ros dell'Aquila e trasferito a Bari dove avrebbe continuato a fare proselitismo, è stato arrestato lo scorso anno e...

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L'AQUILA - Fermato dai carabinieri del Ros dell'Aquila e trasferito a Bari dove avrebbe continuato a fare proselitismo, è stato arrestato lo scorso anno e recentemente condannato dal Tribunale dell'Aquila. Un presunto talebano, Arslan Faiz, pakistano di 33 anni, inserito nel tessuto di Francavilla al Mare, (dipendente di un autolavaggio di Contrada Michetti, residente in via Nazionale Adriatica), arrestato nel dicembre 2021 dai militari del Ros del maggiore Davide Palmigiani, su ordine del procuratore capo della Distrettuale antimafia e antiterrorismo dell'Aquila, Michele Renzo, e del sostituto Simonetta Ciccarelli con l'accusa di essere un promotore di attività terroristiche e di guerriglia, dopo aver scansionato una gran mole di messaggi lasciati dall'arrestato sul suo profilo Facebook aperto a tutti, e su altre piattaforme social, inneggiando i nuovi rappresentanti talebani del neonato stato islamico in Afghanistan.

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Con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale, Arslan è stato condannato dal giudice Guendalina Buccella a 2 anni di reclusione, pena convertita in espulsione. I magistrati gli hanno contestato anche l'esercizio del martirio al fine di punire le persone occidentali o comunque ritenute infedeli. Secondo le investigazioni l'avvicinamento del ragazzo al radicamento islamico è avvenuto dopo aver abbracciato il Salafismo, l'aspetto più oltranzista della religione islamica.

 

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Corriere Adriatico