Terremoto Myanmar, Farnesina: «Per ora non risultano italiani coinvolti». Chiusi aeroporti e Borsa di Bangkok

Gli aggiornamenti sulla situazione dopo il devastante terremoto

Terremoto Myanmar, Farnesina: «Per ora non risultano italiani coinvolti». Chiusi aeroporti e Borsa di Bangkok
«Per ora non risultano italiani coinvolti» nel terremoto che ha colpito Myanmar e Thailandia. Lo fanno sapere fonti della Farnesina, che segue la situazione nel Sud Est asiatico...

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«Per ora non risultano italiani coinvolti» nel terremoto che ha colpito Myanmar e Thailandia. Lo fanno sapere fonti della Farnesina, che segue la situazione nel Sud Est asiatico dopo la scossa di magnitudo 7,7 della scala Richter. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è informato, si legge in un post su X, mentre continuano le verifiche sui connazionali. Per emergenze contattare Amb. Yangon (+9595419505) e Bangkok (+66818256103) o Unità di Crisi +39 0636225.

Terremoto Myanmar, la situazione

Intanto l'aeroporto di Yangoon, la ex capitale e maggiore città del Paese è stato chiuso al traffico. Al momento della scossa i passeggeri in attesa nello scalo hanno cercato di salvarsi correndo verso le piste. 

La Borsa della Thailandia a Bangkok ha sospeso invece tutte le attività di negoziazione per la sessione pomeridiana di venerdì dopo il terremoto ha colpito il vicino Myanmar.

Lo stato d'emergenza

Il governo thailandese ha dichiarato lo stato di emergenza a Bangkok, ha affermato il primo ministro, Paetongtarn Shinawatra, dopo che la città è stata colpita dal terremoto di magnitudo 7.7 con epicentro in Birmania. Sono stati segnalati danni agli edifici in tutta Bangkok, tra cui un grattacielo di 30 piani in costruzione crollato nel nord della città, che ha intrappolato almeno 43 operai al lavoro.

Aiuti internazionali

 La giunta militare al potere in Birmania ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale perché intervenga con aiuti umanitari dopo il terremoto di magnitudo di 7.7 e quello successivo di 6.4. Lo stato d'emergenza è stato dichiarato in sei regioni del Paese. Il capo della giunta, Min Aung Hlaing è arrivato in visita all'ospedale della capitale Naypyidaw, dove ci sono feriti «in massa». 

«Vogliamo che la comunità internazionale fornisca aiuti umanitari il prima possibile», ha detto all'Afp il portavoce della giunta, Zaw Min Tun, durante la sua visita all'ospedale della capitale. Cifre sulle vittime non sono ancora disponibili, ma il fatto che il governo militare isolato stia chiedendo aiuto, cosa che raramente fa dopo i disastri naturali, suggerisce che potrebbero essere un disastro veramente su larga scala. La giunta ha affermato in una dichiarazione che è in vigore lo stato di emergenza in sei delle aree più colpite: Sagaing, Mandalay, Magway, nello Stato di Shan nord-orientale, Naypyidaw e Bago. Zaw Min Tun ha affermato che sono state necessarie donazioni di sangue per i pazienti di Mandalay, Naypyidaw e Sagaing.

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Corriere Adriatico