Sismologo Boschi: «C'è il rischio di una seconda scossa molto forte»

Sismologo Boschi: «C'è il rischio di una seconda scossa molto forte»
ROMA - Per il sismologo Enzo Boschi «c'è il rischio di una seconda socca molto forte». La zona già colpita dal sisma, spiega l'esperto, si...

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ROMA - Per il sismologo Enzo Boschi «c'è il rischio di una seconda socca molto forte». La zona già colpita dal sisma, spiega l'esperto, si trova in un'area considerata a massima pericolosità.


«L'area appenninica in cui è avvenuto il terremoto di questa notte è identificata come ad alta pericolosità sismica, la massima in Italia» per rischio terremoti, dice Boschi. Si tratta, sottolinea, «della stessa area sismica de L'Aquila e dell'Umbria, tutte zone ad alto rischio sismico che hanno registrato di recente violenti terremoti» aggiunge l'ex presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Sono state 39 in poco più di tre ore le principali scosse di terremoto, di magnitudo pari o superiore a 3, avvenute fra Lazio, Umbria e Marche a partire dalle 3:36, quando il terremoto di magnitudo 6 ha colpito Rieti. Lo indicano i dati riportati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Le più forti scosse successive alla principale sono state registrate finora nella zona di Norcia (Perugia): la prima con una magnitudo di 5.4 avvenuta alle 4:33, preceduta appena un minuto prima, alle 4:32, da una scossa di magnitudo 5.1.

Nella notte e nelle prime ore del mattino si sono registrate anche cinque scosse di magnitudo superiore a 4. La prima è avvenuta a Rieti alle 3:56, ossia 20 minuti dopo la scossa principale di magnitudo 6.0. Sempre nella zona di Rieti c'è stata una scossa di magnitudo 4.0 alle 5:08, seguita da una di magnitudo 4.2 alle 5:40. Nell'area di Perugia si è registrata una replica di magnitudo 4.1 alle 4:49, seguita da una di magnitudo 4.3 alle 6:06.
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Corriere Adriatico